Il segretario generale Fiom Cgil di Lucca, Mauro Rossi, interviene dopo le ultime misure restrittive adottate a seguito del decreto firmato dal presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte per far fronte all'emergenza Coronavirus.
“#Iorestoacasa“ - esordisce Rossi -: è giusto e auspicabile. Ma tutti dovrebbero essere messi in condizione di poterlo fare. Anche i lavoratori dell'industria".
"Il clima che si respira tra i lavoratori metalmeccanici della nostra provincia - spiega - è di fortissima preoccupazione, riceviamo decine e decine di telefonate ogni giorno, c’è costante attesa sulle decisioni che verranno prese, si ha letteralmente paura. Si sono già verificati casi di contagi e di quarantena (anche se in poche aziende, fortunatamente). Generalmente le aziende, a partire dalle più grandi, stanno adeguandosi alle misure di precauzione previste e il ricorso allo smart working si sta diffondendo là dove è possibile".
"Questo, però, non basta - incalza il segretario - e in alcune realtà non potrebbe essere applicato. Non solo la convivenza in fabbrica o negli uffici può essere un rischio, c’è anche il fatto che molti utilizzano o sono costretti ad utilizzare i mezzi pubblici. Il provvedimento annunciato ieri sera dal Governo è giusto ma parziale. Anche l’industria doveva essere coinvolta. Si deve prevedere una progressiva e programmata sospensione delle attività industriali. Se il principio “prima di tutto la sicurezza“ ha un senso, deve valere anche per i lavoratori dell'industria".
"Si dice che il prossimo provvedimento - conclude Rossi - porterà nuove risorse per garantire il finanziamento di specifici ammortizzatori, sociali allargati a tutte le tipologie di lavoro. Bene. I lavoratori, ed i sindacati, non possono essere lasciati soli a contrattare con gli imprenditori sul loro utilizzo. Serve una decisione da parte del Governo che valga per tutto il territorio nazionale. Già stamani i nostri delegati si attiveranno per chiedere nelle loro Aziende la sospensione del lavoro ed il ricorso alla Cassa Integrazione, in caso di risposte negative, a fronte di situazioni non sostenibili,siamo pronti ad iniziative di lotta. I lavoratori metalmeccanici sono consapevoli di essere l'ossatura portante del sistema economico del nostro paese ma non accettano di essere considerati carne da macello".