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Scritto da Redazione
Garfagnana
03 Febbraio 2020

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Probabilmente il bracconiere ha le ore contate. Questa mattina, alle 9, agli impianti sportivi di Gallicano, dove ignoti, nella giornata di ieri, avrebbero ucciso un cinghiale (leggi qui), non vi era traccia del sangue dell'animale. La scena dove si era verificato il bracconaggio era stata ripulita.

Gli impianti sportivi erano deserti, soltanto alcune persone stazionavano davanti alle piscine in attesa che l'impianto fosse aperto al pubblico. Contattato dalla Gazzetta, Ferruccio Bertoli, gestore degli impianti sportivi, ha riferito di aver provveduto lui a pulire la chiazza di sangue del povero animale abbattuto ieri.

Verso le 9.15 è giunto poi sul posto il dottor Marco Martini, comandante della polizia municipale, per effettuare un sopralluogo e, poco dopo, i carabinieri della stazione di Gallicano. Le forze di polizia, dopo aver contattato il signor Bertoli, si sono recate all'interno dell'edificio che ospita le piscine, probabilmente per visionare le immagini registrate dalla telecamera posizionata nella parte esterna dell'edificio.

Verso le 10 abbiamo raggiunto telefonicamente il sindaco David Saisi, il quale ci ha gentilmente spiegato che già da due mesi si stava interessando con la polizia municipale a questa situazione. Infatti la “cinghialina”, ribattezzata Jolanda, era stata attenzionata, e l'amministrazione doveva avviare un procedimento di cattura dell'animale. In questi casi - ci ha spiegato il primo cittadino -, la procedura non è semplice, perché per catturare o abbattere l'animale devono coincidere due cose: danni alle coltivazioni o infrastrutture e pericolo per l'incolumità pubblica. Queste due circostanze non si sono verificate nel caso specifico. Comunque, si stava arrivando al procedimento di cattura a mezzo di una gabbia, con volontari che avrebbero dovuto seguire tutte le fasi della cattura come prevede la legge. Ma i fatti sono precipitati ieri e tutto ciò non è stato posto in essere.

Probabilmente le immagini di quanto accaduto sono state immortalate dalla telecamera installata nell'edificio delle piscine e per questo motivo, verosimilmente, tra breve i carabinieri avranno in mano le prove per “inchiodare” il bracconiere alle sue responsabilità.

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