Anche durante l’emergenza per il Covid-19 i carabinieri forestali di Lucca stanno continuando a svolgere il proprio compito di vigilanza per prevenire e reprimere i reati in danno alle risorse ambientali.
Durante un servizio di controllo del territorio all’interno di aree boschive nei pressi dalla frazione di Arni del comune di Stazzema, una pattuglia costituita da personale forestale delle stazioni dei carabinieri forestali di Camaiore e Pietrasanta ha colto in flagrante un bracconiere mentre posizionava alcune trappole per la cattura di uccelli di piccole dimensioni (fringuelli, pettirossi, passeri), il soggetto aveva con se anche una sacca contenente graniglia e mangime da spargere sul terreno per attirare l'avifauna. Si è pertanto proceduto ad una attenta verifica dell’area circostante che ha portato al ritrovamento di ulteriori numerosissime trappole, accuratamente nascoste all’interno della vegetazione, consistenti in bastoncini di legno piantati nel terreno e dotati, a circa 20-30 centimetri dal suolo, di nodi tipo “cappio” realizzati con filo da pesca (detti lacci) ed aventi la funzione di far rimanere impigliati al loro passaggio gli uccellini attratti dal mangime (in molti casi il cappio si stringe intorno al collo determinandone la morte). Sono state inoltre rinvenute anche due trappole a saracinesca per la cattura di mammiferi selvatici di piccole dimensioni quali volpi, faine e tassi.
I mezzi di cattura vietati sono stati sottoposti a sequestro e il responsabile è stato denunciato per “tentato furto venatorio” e “utilizzo di mezzi vietati per l’attività venatoria”.
La condotta del trasgressore viene giudicata particolarmente grave perché, oltre all’attività di bracconaggio, ha anche violato, dolosamente, le restrizioni disposte dal Consiglio dei Ministri per contenere la diffusione del Coronavirus incorrendo in una ulteriore denuncia penale.
Si coglie l’occasione per raccomandare il rispetto delle misure di contenimento del contagio da COVID-19 anche in ambiente agricolo e forestale.