Stop per un giorno ai buoni pasto nei bar e nei ristoranti delle province di Lucca e Massa Carrara. Arriva anche sui nostri territori la giornata di protesta lanciata a livello nazionale dal sistema Fipe Confcommercio contro le aziende che emettono questi ticket. Durante l'intera giornata di mercoledì, dunque, nessun locale accetterà questa forma di pagamento. Le motivazioni dell'iniziativa sono state illustrate questa mattina (venerdì) nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Sani a Lucca, alla presenza del presidente e della direttrice di Confcommercio Province di Lucca e Massa Carrara Rodolfo Pasquini e Sara Giovannini, del presidente provinciale di Fipe ristoratori Lucca Antonio Fava e della presidente provinciale di Fipe baristi Lucca Sandra Bianchi. All'incontro con gli organi di informazione erano collegati inoltre da remoto il presidente provinciale di Confcommercio Massa Carrara Bruno Ciuffi e il referente di Fipe Viareggio Versilia Emiliano Cerri. I presenti hanno sottolineato come questo sciopero sia un atto necessario per far arrivare alle istituzioni l'appello, troppe volte ignorato, di una strutturale riforma di un sistema che non è più economicamente sostenibile, per via di commissioni arrivate ormai al 20 per cento. La protesta, che vedrà mobilitati i pubblici esercizi toscani insieme a quelli di tutta Italia, è stata organizzata da Fipe-Confcommercio, la federazione a cui appartengono le imprese del settore, ma coinvolgerà anche le imprese della distribuzione commerciale, dai piccoli esercizi di vicinato fino a supermercati e ipermercati della distribuzione organizzata.
I buoni pasto
Nel 2021 in Italia sono stati emessi oltre 500 milioni (516.530.946) di buoni pasto per un valore totale di 3,2 miliardi di euro, a beneficio di quasi tre milioni di lavoratori dipendenti (2.769.596). Il buono pasto permette di realizzare il servizio sostitutivo di mensa: si tratta, infatti, di un documento di legittimazione, in formato cartaceo o elettronico, che attribuisce al lavoratore il diritto di ottenere presso gli esercizi convenzionati (bar, ristoranti, pizzerie, esercizi al dettaglio, grande distribuzione) la somministrazione di alimenti e bevande o la cessione di prodotti alimentari pronti per il consumo, per un importo pari al valore riportato nello stesso (Iva inclusa). Proprio per questa sua finalità di garanzia di un pasto, è vantaggioso per il lavoratore e per il datore di lavoro in quanto defiscalizzato e decontribuito fino a 8 euro per i buoni pasto elettronici e a 4 per quelli cartacei, ed è integralmente deducibile dal reddito d'impresa.