Chi legge le Gazzette sa che non esistono pregiudizi e preconcetti. Sa anche che non siamo schierati né con la destra né con la sinistra e che se c'è da bacchettare una non vuol dire che, la volta dopo, non tocchi anche all'altra. Certo, abbiamo le nostre convinzioni, non opinioni, e siamo, sicuramente, dei conservatori illuminati ai quali piace, talvolta, tornare indietro perché andare avanti in questo modo fa, veramente, schifo. Tutto ciò, tuttavia, non ci impedisce di essere quel che, prima di tutto, siamo,: giornalisti e intellettuali che raccontano e si schierano a difesa di ciò in cui credono mettendoci sempre la faccia. Contro chiunque sempre e comunque. Un paio di giorni fa ci è arrivato un comunicato della minoranza consiliare al comune di Minucciano nel quale si ipotizzava un conflitto di interessi in seno alla maggioranza per via di alcuni, due invero, incarichi che il geometra figlio di un assessore avrebbe ricevuto da parte del Comune e di azienda partecipata dallo stesso. Chi scrive ha letto con attenzione la nota e ha deciso, in tutta autonomia, di non pubblicarla. Punto e basta. Alla Gazzetta la democrazia funziona così: quando c'è qualcosa da decidere, dopo eventuale confronto, lo decide il direttore che è anche giornalista ed è anche editore. Quindi, massima garanzia di professionalità. Proprio ieri ci è giunto un sollecito tramite posta elettronica da parte della stessa minoranza che così recitava:
Facendo seguito alla ns del 3 novembre u.s., abbiamo notato che sul vs giornale online non vi è traccia del comunicato inviatovi e, pertanto, vorremmo avere ragguagli di quando questo potrà essere pubblicato o, se
del caso, delle ragioni per il quale è stato deciso di non pubblicarlo. Confidando nella consueta fattiva collaborazione sin qui instaurata, restando a disposizione per ogni chiarimento che ritenete opportuno, si porgono cordiali saluti.
Ringraziando, ovviamente, per i saluti, crediamo sia il caso di aggiungere che il sottoscritto ha chiamato al telefono uno dei due richiedenti domandandogli quale e dove fosse il problema. L'interlocutore ha spiegato che quanto avvenuto a Minucciano, a suo avviso, è meritevole di essere portato a conoscenza dell'opinione pubblica proprio grazie al comunicato inviato e che, quindi, non riusciva a spiegarsi il motivo della nostra non avvenuta pubblicazione.
In maniera brutale, come ci capita di essere quando sentiamo metter in discussione, anche solo percependo la sensazione, la nostra indipendenza, abbiamo risposto che a nostro avviso non c'era alcun conflitto di interessi a meno che la stessa minoranza non dimostrasse ciò che sta paventando. In altre parole, se di conflitto di interessi si tratta, bene, che sia la minoranza a portarne le prove o che, magari, presenti regolare denuncia o esposto alla magistratura. Secondo chi scrive, in un comune così piccolo, se il figlio di un assessore fa il geometra e partecipa ai lavori indetti dal comune, non ci vediamo niente di strano a meno che non si voglia dire che per lavorare debba trasferirsi altrove.
Per carità, il sospetto governa la nostra vita sin dalla nascita, ma a tutto c'è un limite. Quindi, al nostro consigliere di minoranza abbiamo ribadito che a casa nostra, ossia alla gazzetta, facciamo quel che ci pare, quando ci pare, come ci pare. Quindi, non abbiamo pubblicato il documento.
Vorremmo ricordare ai nostri lettori che il nostro non è un giornale a pagamento e, come abbiamo detto all'interlocutore, se lo vogliono leggere lo leggono altrimenti leggano qualche altro giornale, magari cartaceo e spendendo 1 euro e 50 centesimi più o meno. Non è un problema. Nella Repubblica delle Gazzette il politicamente corretto non trova ospitalità. Né oggi, né mai.