Seriamente, come fanno? Come fanno ad offrire gratuitamente il loro tempo libero al servizio della comunità, sottraendolo al meritato riposo che, dopo una lunga giornata di lavoro (ognuno il proprio), avrebbero anche il sacrosanto diritto - e dovere - di concedersi? Forse la risposta sta proprio nel fatto che per loro, il volontariato, non è tempo sottratto ma, casomai, aggiunto.
Guardateli, solari e sorridenti. Sempre cortesi e disponibili. Sono loro che, all'arrivo, vi accolgono in piazzale Chiappini, nella zona degli impianti sportivi, per indirizzarvi verso il servizio navetta. E sono sempre loro quelli che, una volta giunti in Fortezza, vi guidano lungo la strada fino a raggiungere l'arcata di ingresso o, se automuniti, il parcheggio nel grosso campo in Buggina.
Sono loro che, in caso di difficoltà a raggiungere il luogo del concerto, vi scortano lungo il serpentone con i loro mezzi; loro che, se c'è bisogno di un'informazione o di un consiglio, hanno sempre una risposta utile da darvi. Sono quelli con le radioline sempre accese e gli auricolari all'orecchio. Quelli che, mentre tutti si godono lo spettacolo, si concedono un furtivo pasto o, magari, vigilano perché tutto sia al suo posto e fili liscio.
I volontari sono anche coloro che, molto banalmente, vi illuminano il campo con un faro per raggiungere la macchina che avete parcheggiato. Quelli che vi aiutano a defluire in sicurezza alla fine del concerto per permettervi di tornare a casa nel minor tempo possibile e senza intoppi. Quelli che si occupano del servizio antincendio in sala.
Sono tanti. Oltre 60 ogni sera. Tutti altamente formati e specializzati. Si destreggiano al bar, alle griglie, al chiosco, alle friggitrici. Hanno conquistato il cuore (e il palato) degli avventori per i loro succulenti pasti. Bomboloni, paste fritte, ciccia. Di tutto e di più. Sono loro che garantiscono un'esperienza a 360° per un festival che, come da intuizione dei suoi organizzatori - la PRG di Massimo Gramigni e Claudio Bertini -, parte molto prima e finisce molto dopo l'esibizione dell'artista di turno.
Ai volontari va il merito di allestire e, ogni volta, smontare accumulando ore di sonno che, già sanno, non verranno mai recuperate. È bello che l'amministrazione comunale di Castelnuovo di Garfagnana faccia di tutto, ogni volta che può, per rendergli omaggio e ringraziarli. In primis il sindaco, Andrea Tagliasacchi, che la prima sera, sul palco, si è addirittura emozionato nel citarli: "Questa manifestazione si può fare grazie allo straordinario lavoro dei volontari che ringrazio sentitamente perché parte integrante di questo luogo così particolare, diverso dalle altre location in cui, solitamente, si fanno i festival. Un luogo che regala emozioni uniche e dona qualcosa di importante agli ospiti".
E allora, eccoli: il Gruppo Autieri d'Italia Sez. Garfagnana, il Gruppo Volontario Comunale di Protezione Civile di Castelnuovo di Garfagnana, il C.A.V. Corpo Antincendio Volontario, la Misericordia di Castelnuovo, Barga, Minucciano, Gorfigliano e Piano di Coreglia - Settore Protezione Civile e Settore Sanitario, il Nucleo di Protezione Civile Associazione Nazionale Carabinieri - Sez. Castelnuovo di Garfagnana e la Sicurezza Antincendio in sala. Responsabile della sicurezza dell'intera manifestazione e coordinatore - come protezione civile - Vincenzo Suffredini.
A loro - e anche ai ragazzi della Consulta Giovanile - farei un applauso che, anche se silenzioso come il loro lavoro, è in realtà il più sentito (e rumoroso) di tutto il festival.