Con l’avvicinarsi dell’estate, il calo dei contagi da covid-19 e la velocizzazione della campagna vaccinale, anche le restrizioni stanno cadendo gradualmente, facendo tirare un sospiro di sollievo alle attività commerciali che lavorano con il pubblico. Bar, ristorazione, pub, un’intera filiera duramente colpita in tutti questi mesi, ma non affondata, sicuramente non in Garfagnana dove la resilienza degli imprenditori è stata encomiabile ma che oggi, comunque, devono necessariamente riprendere a lavorare.
Sono due le limitazioni che andranno sparendo, il coprifuoco e l’obbligo di servire i clienti all’esterno: due limitazioni che sono in antitesi, per esempio, con la tipologia del pub. A Castelnuovo resiste da sempre la storica birreria Lo Struzzo e nemmeno il covid … sembra averla piegata, come ci dice il titolare Luca: “Tolta la scorsa estate, in pratica non ho mai lavorato o, se l’ho fatto, è stato solo per dare un segnale. Ad ottobre abbiamo chiuso e poi riaperto, ma solo per salutare i clienti! Per un locale che lavora dopo le 21 di sera, le ultime normative rappresentano un dramma: basti pensare che non possiamo lavorare come sempre, non posso certamente aprire tutti i fusti di birra e quindi mi devo limitare. Ho dovuto poi modificare alcuni tipi di piatti, per non incorrere nel disastro del primo lockdown in cui ho dovuto tirare via tutto il magazzino”.
Con le aperture di maggio siete riusciti a lavorare? “A Castelnuovo purtroppo la strada non si può chiudere, al di là di pochi giorni e sono costretto ad affittare un giardino per poche persone. Anche quando riaprirò all’interno, sarò comunque costretto a portare i coperti da 100 a 30. Il nostro è un locale storico, antico, impossibile apportare modifiche strutturali, per esempio per migliorare l’aerazione. Poi ci si mettono anche le autorità, non è possibile cambiare le regole ogni mese, non riusciamo ad adeguarci! Per noi pub, insomma, il covid è stato ancora più penalizzante rispetto a bar e ristoranti. Noi stiamo resistendo aggrappati con le unghie!”.
Stefano Pioli del bar Aurora dal Nando: “La gente adesso risponde bene, sono comprensivi, seguono le regole con disciplina. Purtroppo la limitazione è legata al tempo e al clima, se il tempo regge si lavora. Col coprifuoco alle 23 mi aspetto che si lavori di più, ma ormai attendo che venga tolto del tutto, ho sempre sostenuto che fosse una norma sbagliata e inutile. Con l’estate si può tornare a lavorare abbastanza bene, non si recupererà mai quello che abbiamo perso ma noi ci siamo!”.
Altro locale penalizzato è il pub Grind House vicino a piazza Umberto I. Federico Magagnini ci aggiorna sulla situazione: “La nostra tipologia di locale è decisamente stata penalizzata in quanto non abbiamo spazio esterno, se non minimo, essendo direttamente sulla strada. Non ho fatto asporto perché avrebbe snaturato la nostra attività, l’ho lasciato fare a chi lo sa fare! Per adesso riusciamo a lavorare nei giorni di fine settimana in cui viene chiuso in traffico nel centro storico, anche se l’incognita maltempo ha pesato molto in questo mese. Adesso resistiamo ancora un po', giugno è vicino!”.