Il Natale si avvicina a colpi di dpcm ed ordinanze: il ritorno alla zona gialla della Toscana, anche se per soli quattro giorni, ha avuto l’effetto, prevedibile soprattutto nel week-end, di un’apertura del recinto. Così, se da un lato il Governo aveva allentato (provvisoriamente) i cordoni, ci pensano i sindaci ad evitare che … i buoi siano tutti scappati!
In questa direzione si colloca l’ordinanza emessa dal comune di Castelnuovo di Garfagnana, dopo l’ultima domenica del centro storico che si è trasformata in un anticipo di Vigilia di Natale, con tanta gente in giro per fare shopping o semplicemente una passeggiata, e la voglia di fare uno, o più, brindisi che ha creato assembramenti e situazioni non sempre ligie ai decreti ministeriali.
Tagliasacchi è corso ai ripari per evitare che gli ultimi giorni di “zona gialla” portino una “movida” incontrollata nel centro storico: nei giorni 22 e 23 in vigore il divieto di asporto bevande e della consumazione fuori dagli spazi previsti dai locali; per il giorno 23, dalle 9 alle 20, inoltre, vige il divieto di stazionamento nelle vie e nelle piazze, e sarà consentito l’accesso al centro storico ad un massimo di 1000 persone.
Un provvedimento che colpisce, ancora una volta, le attività di bar e ristorazione ma, da una nostra prima indagine, è stato accolto con favore. A dire la verità non tutti gli esercenti ci hanno risposto ma vogliamo credere … per mancanza di tempo!
L’ordinanza, anzi, avrebbe dovuto essere anticipata nel week-end, secondo Stefano Pioli del bar Aurora Dal Nando: “L’ordinanza riguarda anche noi pur trovandoci fuori dal centro storico ma, essendo una zona “a rischio”, verrà allestito un punto di controllo. Secondo me l’ordinanza è tardiva, domenica poteva essere chiusa la piazza e ci poteva essere un servizio di controllo da parte delle forze dell’ordine, una vigilanza che sarebbe servita da deterrente ad assembramenti. Inoltre la piazza aperta al traffico ha fatto sì che le 40/50 persone sostassero sui lati, sembrando tre volte tante”.
“Al mio bar non ci sono stati problemi, la gente ha rispettato le restrizioni. Magari vietare l’asporto è un errore, perché ci avrebbe aiutato a dilazionare la clientela, ci avrebbe consentito di far uscire gente dal locale e mandarli a bere evitando assembramenti nei locali. Forse è stata sottovalutata la questione. Vorrei aggiungere che, come sempre, si punta il dito contro i bar e i ristoranti ma domenica in giro c’erano anche tante famiglie a fare spese, quindi è un po' tutto l’insieme”.
Gianni Dini gestisce il ristorante Il Baretto in pieno centro storico: “Questi giorni non sono sicuramente una riedizione delle vecchie vigilie di Natale, noi abbiamo qualche prenotazione ma tutto nella normalità. Per quanto riguarda l’ordinanza, sono favorevole. Non penso che due o tre giorni cambino l’inerzia di un 2020 disastroso per il settore, personalmente ho perso il 77-78% di fatturato, ormai ci auguriamo di ricominciare a lavorare con costanza con il nuovo anno”.
La pensa allo stesso modo Massimo Salotti, titolare del New Bar e del Twitter Bar: “Da quando siamo in zona arancione, tengo aperto solo il New Bar nel centro storico, per fare asporto e lo farò anche nei giorni di festa. L’ordinanza? Sono d’accordo, anzi io l’avrei anticipata a domenica perché poteva essere previsto che ci fosse tanta gente. L’errore è stato alla base, mi è parso inutile aprire tutto nell’ultimo week-end prima di Natale, per il nostro settore le perdite quest’anno sono state enorme, servono a poco tre o quattro giorni in più”.
Lo specchio di questo 2020 per il settore ristorazione arriva dalle parole di Federico Turri, titolare del ristorante albergo “La Lanterna” che, in queste giornate di festa, avrebbe ospitato pranzi e cene da tutto esaurito: quest’anno non ci sarà niente di tutto ciò. “Noi siamo chiusi come ristorante – ci dice Turri – e non abbiamo aperto per 3-4 giorni, non ci conviene e non avrebbe fatto la differenza in una stagione ormai disastrosa. Attendiamo giorni migliori, anche se al momento non riesco a vedere vicina la fine del tunnel: per un locale come il mio che lavora sui ricevimenti e sulle festività, non avere nessuna prenotazione per il nuovo anno è emblematico”.
Non completamente d'accordo Monica Bertoncini del "Brillo Parlante": "E' stato giusto fare l'ordinanza, anche se la problematica non riguarda la nostra zona e la nostra tipologia di locale, frequentato prevalentemente da gente di una certa età, e non da giovani e giovanissimi. Era evidente che domenica scorsa, con l'apertura, si sarebbero creati problemi nel centro storico. Sono favorevole all'ordinanza del sindaco ma dissento sul divieto di asporto. Nel nostro caso c'erano diversi lavoratori che ritiravano le loro bevande da asporto, portandosele sui cantieri o negli uffici, il provvedimento ci ha limitato. Bevande da asporto non vuol dire solamente bevande alcooliche. Comunque la prendo con filosofia, purtroppo per il comportamento di poca gente sconsiderata che non rispetta le regole noi bar e ristoranti ci rimettiamo sempre".