Tre date toscane per Assassinio nella Cattedrale con la cecinese Marianella Bargilli che nel dramma di Elliot interprete ben due ruoli dopo l'acclamato debutto al Teatro Olimpico di Vicenza per il 75° Ciclo di Spettacoli Classici e la ripresa in Sicilia.
Martedì 20 febbraio sarà in scena a Castelnuovo Garfagnana - Teatro Alfieri, Mercoledì 21 a Sansepolcro -Teatro Dante e Giovedì 22 Cecina -Teatro De Filippo.
Alla talentuosa Marianella Bargilli nel dramma di Thomas Stearns Eliot sono affidati due personaggi, lei che non è nuova ad interpretare più ruoli in uno stesso spettacolo come in Uno, nessuno e centomila dove ne interpreta tre, sarà una corifea e il quarto visitatore, di fatto il Demonio.
"In entrambi i ruoli quello del coro e quello della tentazione -continua Bargilli- ad essere chiamata in causa è l'anima irrazionale, che trae la sua forza vitale dalle sensazioni epidermiche ed inspiegabili. E concordo con la scelta che solo una donna in bilico tra sensibilità e ragione può rappresentare bene questo luogo di confine".
Mentre a Moni Ovadia, "è affidato il canto desolato dell'eroe inglese "invaso" dalla fede cristiana, il lamento assoluto di un uomo indeciso tra abnegazione e incarnazione del Cristo, tra smania di potere e fede assoluta in Dio".
"La mia corifea e la Tentazione arrivano finalmente in Toscana -dichiara Bargilli- tre date toscane tra cui la mia città natia il che non può che rendermi felice. Quest'anno per fortuna a differenza di altre stagioni ho portato in Toscana ben due spettacoli, Assassinio nella cattedrale e non più tardi di un mese fa, anche Spose, spettacolo a cui sono molto legata".
Assassinio nella cattedrale racconta dell'omicidio dell'arcivescovo di Canterbury, Thomas Beckett, il cui corpo senza vita viene ritrovato all'interno della cattedrale. L'arcivescovo è stato assassinato da quattro cavalieri mandati da re Enrico II.
Ma il vero dramma che Thomas Stearns Eliot, mette in scena è quello che si svolge nella coscienza di Beckett, in lotta con le proprie convinzioni in un mondo che gli impone di rinunciare a tutto quello in cui crede. Il dramma è del 1935, è costruito come una tragedia classica, in cui potere temporale e spirituale si scontrano. Lo spettacolo è una produzione del Teatro ABC di Catania e del Teatro Olimpico di Vicenza, la regia è affidata a Guglielmo Ferro.