Era il 1946. La guerra si era da poco conclusa e il capoluogo garfagnino si trovava sepolto sotto le macerie dei bombardamenti. C’erano tanta miseria, tanta disperazione, tanto sconforto in giro; ma anche tanta voglia di rialzarsi con la speranza che, dalle ceneri dell’odio, potesse nascere un seme di pace.
Molti cittadini, rientrati in paese dopo lo sfollamento, dovevano fare i conti con la demolizione - pressoché totale - delle loro abitazioni. Un intero mondo di ricordi si era sgretolato sotto le bombe. Tutto sapeva di polvere. Lacrime e polvere.
Ed ecco che nel piccolo quartiere di Santa Lucia, un’umile famiglia di falegnami – anch’essa colpita dal dramma della distruzione della propria casa e delle memorie in essa contenute – decise di costruire un presepe, molto semplice ed artigianale, in segno di rinascita e ripartenza. Un flebile lume di candela nel buio, dove ogni pezzo utilizzato era ottenuto con materiale di recupero: le capanne erano di legno; le foglie delle palme erano fatte con scatolette di sardine.
Era la famiglia Cavani. Ferdinando (1900-1978) apparteneva alla sesta generazione di artigiani falegnami in Santa Lucia. Per realizzare il presepio, che fu dotato poi di un’illuminazione elettrica, prese a modello un’illustrazione della Domenica del Corriere. Un pittore locale si occupò invece di dipingerne il fondale (oggi, purtroppo, andato perduto).
Dal 1946 in poi, ogni anno, questo meraviglioso presepe – dall’alto valore simbolico – è stato allestito all’interno dell’abitazione di famiglia. Poi, le ripetute vittorie nella “Gara dei presepi” indetta annualmente dalla locale parrocchia, hanno indotto ad esporre il presepio in pubblico nell’oratorio di Santa Lucia. Pratica, questa, continuata fino al 1971.
Quest’anno, un’illuminata associazione culturale che ha, in particolare, a cuore il quartiere di Santa Lucia – “Éidos GarfagnArti” – ha deciso ammirevolmente di rievocare questa vecchia tradizione in occasione della festa rionale prevista, come ogni anno, il 13 dicembre. Per tutta la settimana della festa – quindi da lunedì 11 a domenica 17 dicembre – il presepio della famiglia Cavani verrà allestito all’interno della chiesa, in via XX settembre, dove ogni giorno – dalle 16 alle 18 – si terrà la celebrazione della messa (con la sola eccezione di mercoledì 13 dicembre, giorno della Festa di Santa Lucia, dove le celebrazioni eucaristiche saranno due: una la mattina alle 8.30 e una il pomeriggio alle 17.30).
“Éidos – spiega il presidente Fosco Bertoli – è un’associazione di promozione sociale che ha, tra i suoi scopi, anche quello di rivitalizzare il quartiere di Santa Lucia. Qui abbiamo preso in gestione, dal comune di Castelnuovo, la casa del pittore Gino Bertoncini, impegnandoci - per una durata trentennale - ad animarla con iniziative culturali, mostre e corsi di pittura. Il 13 dicembre volevamo portare il nostro contributo alla festa, proponendo l’allestimento di questo storico presepe della famiglia Cavani in aggiunta al mercatino artigianale e alla tradizionale ‘mandolata’ che verrà distribuita nella botteghina di proprietà della casa Bertoncini”.
“Sarà anche l’occasione, per chi lo vorrà, di associarsi gratuitamente a questo gruppo di amanti del quartiere di Santa Lucia – conclude Bertoli – per essere sempre informato e coinvolto nelle varie iniziative proposte. Quest’estate, nella suggestiva chiesa di Santa Lucia, abbiamo allestito un’importante ed apprezzata mostra che ha messo in dialogo le poesie del poeta Olinto Dini con i quadri dei pittori Oreste Paltrinieri e Giovan Battista Santini. Il nostro scopo è quello di rivitalizzare questa chiesa - aperta alle celebrazioni eucaristiche solo una volta l’anno in occasione della festa – con iniziative culturali di spessore che possano invogliare il visitatore ad addentrarsi per scoprire questo piccolo, ma meraviglioso gioiello incastonato nel cuore di Castelnuovo”.
Da sottolineare anche come l’attuale amministrazione comunale abbia messo al centro della propria attenzione questo quartiere, con l’obiettivo di riqualificare via XX Settembre (la graziosa via ‘parigina’ del capoluogo) in quanto naturale collegamento pedonale tra il Teatro Alfieri - dove è in fase di realizzazione il nuovo parcheggio auto - e il centro storico.
E chissà che la riproposizione di questo presepio non possa rappresentare, nel suo piccolo, un’ulteriore spinta per una nuova ripartenza. Noi ce lo auguriamo.
Sotto, in foto, Ferdinando Cavani
Lo storico presepe della famiglia Cavani rievocato per la festa di Santa Lucia
Scritto da andrea cosimini
Castelnuovo
09 Dicembre 2023
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