Siamo ormai costretti a riconoscere che questa pandemia ha portato a galla i problemi che tutta Italia prima tentava di aggiustare mettendoci sempre una pezza sopra, partendo dalla sanità fino alla disoccupazione, passando ovviamente per uno dei punti più fragili nel nostro sistema: l'istruzione. Fragile perché da anni si parla di tagli, ma anche perché a farne le spese sono i giovanissimi, che a volte hanno come unica strada di salvezza proprio l'educazione, in un paese dove l'abbandono scolastico è in calo, ma non abbastanza.
Fortunatamente, le notizie locali ci dimostrano di non star sbagliando direzione, nel nostro piccolo: parlando con il dirigente dell’Isi Garfagnana Oscar Guidi abbiamo appreso che il lavoro attuale svolto dalle scuole di Castelnuovo di Garfagnana è riconosciuto come estremamente soddisfacente sia dagli studenti che dai docenti, come anche dai genitori. La didattica a distanza (d.a.d.) ha ricevuto ottimi feedback tra gli alunni, considerando anche l'aiuto offerto dall'istituto che ha provveduto a distribuire cinquanta PC in comodato d'uso ai ragazzi che ne avevano bisogno.
“Parlando giusto oggi in videoriunione con altri dirigenti degli istituti toscani - ci dice Oscar Guidi - abbiamo appurato che la d.a.d. ha raggiunto oltre il novanta-per-cento degli studenti, un dato ottimale per quanto riguarda le scuole secondarie di secondo grado. Non possiamo negare che i disagi ci siano, tutti li percepiamo, ma riusciamo comunque a svolgere sia le lezioni che le procedure burocratiche da casa, sebbene sia ovvio che la mancanza più grande per tutti, docenti, collaboratori e studenti, sia l’assenza della presenza fisica in aula. Stiamo anche cercando di ottimizzare l'utilizzo delle piattaforme e dei mezzi di valutazione degli studenti che, ovviamente, non possono essere trascurati. Inoltre, la didattica a distanza dell'ISI Garfagnana ha sin dall'inizio tenuto in particolare considerazione i ragazzi più svantaggiati: l'inclusione è uno dei principali progetti della scuola. Gli insegnanti hanno costantemente tenuto i contatti coi ragazzi e con le loro famiglie, in modo da farli sentire sempre a proprio agio, usando anche appositi software. Ma non solo: nonostante l'emergenza, è stato portato avanti un importante progetto sviluppato dall'inizio dell'anno con l'attore Alessandro Bertolucci, ed è stato realizzato un video che ha visto i ragazzi protagonisti; il video è stato mandato in onda da NOITV ed è stato caricato sul sito dell'ufficio scolastico regionale della Toscana.”
Il dirigente continua poi aggiungendo che questa emergenza è stata anche un’importante fonte di arricchimento, sia a livello tecnico per quanto riguarda il dover imparare l’informatica (anche per alcuni tra i più giovani, che hanno scoperto molto al riguardo) e che infatti entrerà a far parte del PTOF (piano triennale offerta formativa) ma soprattutto a livello umano, scoprendosi capaci di impegnarsi anche in momenti difficili, imparando a collaborare anche da lontani.
Una delle domande che, però, tutti si pongono, sia fuori che dentro le scuole, è cosa accadrà finita quest’estate: le opzioni più probabili, suggerisce il preside, sono il ricominciare molto cautamente con una didattica di tipo misto, soprattutto vista la presenza di alcune classi molto numerose e delle aule non abbastanza spaziose da permettere di rispettare le distanze attualmente obbligatorie. “L'unica cosa certa ad ora - continua il dirigente - è che servirà aspettare, poiché dipenderà tutto dall’andamento della pandemia nei prossimi mesi.”
Molto fiero dei progressi di queste modalità di insegnamento, Guidi prosegue parlando di come la speranza di tutti è che quello che stiamo sperimentando ora servirà in futuro, in primis per riconsiderare le infrastrutture e le attrezzature scolastiche, sperando di progredire verso una scuola più tecnologica e inclusiva. Si constaterà anche certamente l'acquisizione di conoscenze trasversali essenziali come l'autonomia e la capacità di saper resistere ed affrontare un momento traumatico, soprattutto per i più giovani, così da poter lavorare a un nuovo modo di approcciarsi alla scuola che molto probabilmente sarà utile qualora si ripresentasse un momento di difficoltà.
“Purtroppo - conclude il preside - quello che questo virus ha portato via a tutti noi nessuno ce lo potrà rendere: quei tipi di attività che la didattica a distanza non può includere, parti del programma, ma soprattutto mancheranno quei momenti di socialità e di formazione che si vivono ogni giorno tra quelle mura.”