Martedì 16 giugno alle 21 il Circolo Fotocine Garfagnana propone un “incontro con l’autore” online con il fotografo romano Fausto Podavini specializzato in reportage a sfondo sociale.
La sua carriera è partita dal basso ed ha attraversato tutte le fasi della fotografia: prima un semplice passatempo, poi una passione ed infine una professione. Dopo aver fatto l'assistente e il fotografo di studio, si specializza nel reportage sociale grazie ad un master presso l'accademia di fotografia Jonh Kaverdash di Milano. Da quel momento inizia a concentrarsi sempre più sulla fotografia di reportage, abbandonando progressivamente il lavoro in studio. "Raccontare storie, andando a scoprire quelle più nascoste; viverle in prima persona, e provare a restituire un emozione, una documentazione, attraverso il mezzo fotografico", spiega Podavini. Inizia quindi una carriera da free lance che lo porterà a realizzare reportage in Italia, Perù, Kenia ed Etiopia, sia per progetti personali che in collaborazione con varie Onlus e Ong, raccontando per immagini i vari aspetti del disagio sociale: dai carceri minorili italiani agli ospedali di missione che in Kenya rischiano la chiusura. Ma il lavoro che lo ha portato alla ribalta della scena fotografica internazionale è stato un progetto sull'Alzheimer realizzato in Italia. "Mi.Rel.La." è un lavoro sul quale Podavini ha lavorato per quattro anni, seguendo la vita quotidiana di un malato di Alzheimer. Durante lo sviluppo di questo progetto, Podavini ha cambiato "angolazione" al racconto fotografico, iniziando a raccontare la malattia in maniera indiretta. Oggetto del suo lavoro non sono solo il malato e la malattia, ma anche il rapporto con i familiari che quotidianamente lo accudiscono, in particolare con la moglie Mirella. A Castelnuovo Garfagnana nel 2010 il lavoro ottiene il primo riconoscimento, vince il Portfolio dell’Ariosto per poi raggiungere il Primo Premio “Daily Life” del World Press Photo 2013 e diventare quindi un libro di grande successo e una mostra che gira ancora fra le sale espositive di tutto il mondo. Nel 2018 Podavini vince il suo secondo World Press Photo con il suo lavoro "Omo Change", che mostra l’impatto sulle popolazioni locali della grande diga Gilgel Gibe III, costruita dalla ditta italiana Salini Impregilo nella Valle dell’Omo, in Etiopia. La diga è in funzione dal 2015 dopo nove anni di lavori; è stata molto contestata dalle ONG e dai critici preoccupati per le conseguenze che avrebbe avuto sulle quasi 200 mila persone appartenenti ai diversi gruppi etnici della zona. Molti dipendono infatti dal fiume Omo, che nasce nell’altopiano centrale e sfocia nel Lago Turkana al confine con il Kenya: per il pesce delle sue acque o per i pascoli e i raccolti nei terreni resi fertili dalle esondazioni del fiume. Accanto ai numerosi i riconoscimenti internazionali, con il Collettivo Fotografico WSP, svolge l'attività di docente di fotografia di reportage. L’incontro si svolgerà online via internet su piattaforma Webex, è possibile partecipare all’incontro su fotocinegarfagnana.webex.com inserendo il numero della riunione 163 510 1549 e la password 1111. Un semplice link è a disposizione sulla pagina FB del Circolo Fotocine Garfagnana.