Voglio che la mia generazione sia libera di scegliere per il proprio futuro. Chi mi ha seguito dall'inizio sa che questo è il perché dietro al percorso che ho intrapreso negli ultimi mesi. Percorso che mi ha visto impegnato principalmente in una serie di contenuti divulgativi sui miei profili social, Facebook e Instagram. Qui il mio intento era mettere in risalto alcuni temi che, dopo tanta ricerca e anche un po' di esperienza, credo essere molto importanti per la salute non di Castelnuovo, bensì, della Garfagnana.
A un certo punto ho deciso di alzare il tiro e ho provato a vedere se i tempi erano maturi per creare un team di persone giovani e competenti. Un esperimento senza garanzie di riuscita e ammetto che io stesso ero un po' scettico. Ma non mi importava, volevo avere un'impressione più diretta della considerazione che i miei coetanei hanno per l'amministrazione (politica è un termine sopravvalutato che sta troppo largo al nostro territorio). E il risultato è stato sia motivante che scoraggiante. Sì, perché se da una parte ho avuto modo di incontrare tante persone con competenze e capacità che messe al servizio di tutti garantirebbero risultati eccellenti, dall'altra ho notato che questo tema suscita nella maggior parte un sentimento che li porta a prendere le distanze nonostante le buone volontà.
Un po' come se arrivassero, anzi, arrivassimo da un imprinting generazionale che invece di farci percepire l'amministrazione come uno strumento per migliorare la propria condizione e quella degli altri, ci abbia convinti che quello è un mondo da cui star lontani, che tanto "non ci si può fare niente", guai a toccarlo e occhio a esprimersi a riguardo. Le statistiche dell'Istat sui giovani in Italia, del resto, parlano chiaro. Tolto questo alla fine, dopo aver incontrato circa una ventina di ragazzi e ragazze, ho trovato la disponibilità di 7 persone, numero insufficiente per tagliare il traguardo. Ma non importa, del resto non avevo promesso nulla a nessuno, volevo solo provarci.
Credo ancora che non ci sia futuro in un mondo, grande o piccolo che sia, dove non si investe sui giovani. E credo, ma posso sbagliare ci mancherebbe, che quello che serve non solo a Castelnuovo, ma al resto del territorio, sia riuscire a concepirsi come una grande comunità che basa il proprio prosperare sull'unica risorsa in grado di garantire un costante benessere socio-economico: il territorio.
Chiudo dicendo che queste righe non sono per forza la fine del percorso che ho iniziato. Ho imparato tantissime cose nuove in questi mesi, mi sono messo in discussione e ho conosciuto persone di grande valore e competenza. Per cui vi lascio con un arrivederci e colgo l'occasione per ringraziare tutti del sostegno e dell'interesse dimostrato.