Castelnuovo volta pagina. Quella che, fino a pochi anni fa, era una ferita aperta – per tutti, o quasi, non rimarginabile – nel cuore della città, oggi è un potenziale volano di rilancio del centro storico cittadino.
Chi abita nel capoluogo – o, perlomeno, ci ha gravitato in tempi recenti – sa cosa significa, per la comunità castelnuovese, l’inaugurazione di oggi. Una data storica. Importante. Una promessa – anzi no, qualcosa di più: un primo passo concreto verso un futuro più vivibile e competitivo.
Piazza Carli. Da oggi, si chiamerà così quello spazio pubblico su via Farini. Niente gru, niente strutture fatiscenti, niente ruderi. Solo una bellissima area pedonale accessibile a tutti. Un luogo dove socializzare, divertirsi, imparare e condividere la vita di comunità in assoluta sicurezza. Una bomboniera. Un rifugio. Un porto, protetto dal traffico veicolare.
Perché Piazza Carli? Perché la figura storica di Luigi Carli - il Conte Carli – incarna perfettamente lo spirito di questo progetto, che ha – citando il grande Pierangelo Bertoli – “un piede nel passato, e lo sguardo dritto e aperto nel futuro”. Carli è stato un luminare imprenditore, un amministratore pubblico, un mecenate. È stato artefice di due luoghi simbolo di Castelnuovo: il Teatro Alfieri (un tempo Teatro Vittorio Emanuele II) e la manifattura tessile Valserchio (che sorgeva proprio qui, nell’attuale complesso edilizio “Fabbrica – Abitare Castelnuovo”).
All’inaugurazione hanno partecipato numerose autorità politiche, civili e religiose. Farne un elenco, tedierebbe il lettore. Alcuni però necessitano di un’obbligata menzione, se non altro per il ruolo decisivo che hanno avuto nel progetto.
Quindi partiamo da lui, dal sindaco Andrea Tagliasacchi, che nove anni fa, in campagna elettorale, la sparò – per molti – grossa promettendo di ‘sbloccare’ – nientepopòdimenoché - l’area dell’ex Valserchio, un rudere a cielo aperto destinato – nella testa di tutti – a collassare su se stesso dopo una lunga agonia. Ebbene, nove anni dopo, eccoci qui: quella promessa - che al momento in cui fu pronunciata sembrava il delirio di un visionario - è stata mantenuta.
E qui si introduce il secondo personaggio di questa incredibile storia: l’amministratore di “Progetto Castelnuovo srl” Pietro Paolo Tognetti che, con una coraggiosa scelta imprenditoriale, ha deciso di investire oltre 13 milioni di euro (tredicimilionidieuro!) per riqualificare totalmente questo ‘buco nero’ che sembrava risucchiare in un vortice il futuro stesso della città.
Poi, però, ci sono degli altri attori tutt’altro che comprimari in questo set: su tutti, il progettista e direttore dei lavori, l’architetto Franco Puccetti, e il geometra del comune Marcello Bernardini, responsabile unico del progetto (Rup); ma la lista prosegue con tutti gli operai e le aziende che hanno, materialmente, eseguito i lavori.
Ospite speciale di questa memorabile inaugurazione, il presidente della regione Toscana Eugenio Giani che ha ricordato, nel suo intervento, gli altri cantieri aperti sul capoluogo: dalla Rocca Ariostesca al parcheggio del Teatro Alfieri, fino alla Cittadella dello Sport. “Castelnuovo – ha affermato Giani – sta vivendo una sorta di “Rinascimento”. Percepisco una nuova vitalità nell’aria. Il capoluogo della Garfagnana è già oggi un incomparabile luogo di attrazione che fa scuola, con il suo buon governo, in tutta la Toscana e non solo”.
Visibilmente emozionato Andrea Tagliasacchi: “Sono felice e orgoglioso – ha detto con la voce rotta il primo cittadino -. Oggi scriviamo una prima pagina del nuovo libro della città. La piazza rappresenta, allo stesso tempo, un luogo di memoria che lega, idealmente, la Castelnuovo che è stata con quella che sarà”. Intervenuto alla cerimonia augurale anche l’assessore regionale Stefano Baccelli, che ha rapportato l’inaugurazione di questa piazza – facendo le dovute proporzioni – al restauro dell’ex Manifattura Tabacchi a Lucca.
Tagliasacchi ha voluto al suo fianco tutta la squadra dell’amministrazione comunale. Don Angelo Pioli si è occupato di benedire la piazza, affiancato dal suo predecessore monsignor Gianfranco Lazzareschi. L’ensemble vocale della Scuola Civica di Musica, diretta dal maestro Riccardo Grandini, ha allietato il pubblico, mentre un lauto rinfresco era pronto ad attenderlo. Ad officiare la cerimonia istituzionale, con un intrattenimento musicale, ci ha pensato invece la Filarmonica “G. Verdi” diretta dal maestro Stefano Pennacchi.
Tra la folla altri volti noti, come il consigliere regionale Mario Puppa, i sindaci di Minucciano e Fabbriche di Vergemoli – rispettivamente Nicola Poli e Michele Giannini -, l'ex sindaco di Castelnuovo Sauro Bonaldi e Massimo Gramigni della PRG (che organizza il festival “Mont’Alfonso sotto le stelle”, altra grande attrazione del capoluogo).
Sì, è vero. Ce ne sarebbero tanti altri da citare: ad esempio, i volontari (protezione civile, croce verde, autieri e misericordia in primis). Ma davvero si andrebbe per le lunghe. Meglio far parlare le emozioni. E, allora, il meraviglioso tramonto sulla Fortezza di Mont’Alfonso, in questa piacevole giornata estiva, è forse la miglior cartolina da spedire alle generazioni future. Perché si ricordino che da qui, tutto è partito.
Castelnuovo ricuce la ‘ferita’: inaugurata piazza Carli, volano per il rilancio del centro storico
Scritto da andrea cosimini
Castelnuovo
28 Luglio 2023
Visite: 2822
- Galleria: