In questi giorni, così difficili per tutti e per tutti gli ambienti di lavoro, anche l’impegno delle organizzazioni assistenziali e di volontariato subisce dinamiche del tutto nuove. Aumentano in maniera esponenziale le preoccupazioni, perché ci si deve difendere da un nemico invisibile ed insidioso: il contagio da Covid-19. Anche per la Misericordia di Borgo a Mozzano, impegnata in prima linea nel soccorso con le ambulanze e nel trasporto sociale, i tempi sono davvero impegnativi e difficili.
Ogni richiesta di intervento delle ambulanze è una preoccupazione di incontrare persone contagiate, positive al coronavirus, potenzialmente in condizione di trasmettere il contagio ai volontari o dipendenti che intervengono. Ma nonostante le preoccupazioni i volontari continuano ad essere presenti nei servizi e i dipendenti mettono, come sempre, la loro professionalità a disposizione del prossimo, con grande generosità. Per decisione dei responsabili della Misericordia, il servizio sull’ambulanza dedicata a trasporto di persone sospette di contagio da Covid-19, che la Misericordia del Borgo svolge, a turno, con le altre associazioni di volontariato del territorio, è stato affidato ai soli dipendenti della Confraternita.
Impegnativa è anche gestire in sicurezza la nostra RSA Convento di S. Francesco, dove risiedono 47 anziani, per la gran parte non autosufficienti. La struttura, da 37 anni, è una struttura completamente aperta ed accessibile in qualsiasi momento della giornata a parenti, amici e visitatori. Da circa 15 giorni il portone dell’ex convento francescano è chiuso e, per entrare, ci si deve sottoporre a rigidi controlli, gestiti dai volontari e dai dipendenti della Misericordia. I controlli sono diventati via via più pressanti e, ormai, anche i familiari e i parenti degli ospiti sono stati invitati a non frequentare la struttura. E’ stato sospeso, in questo periodo di emergenza, il centro diurno per ragazzi disabili, che aveva sede nell’ex convento (Officina della Solidarietà) ed anche il diurno per gli anziani del territorio. Perfino i volontari della Misericordia, che al rientro dai servizi potevano usufruire di un pasto alla mensa della RSA, sono stati invitati a non accedere alla struttura e, per loro, si è organizzato un servizio mensa presso i locali della vecchia “osteria da bacciano”, attigui alla sede operativa della Misericordia, autogestita dagli stessi volontari. La collaborazione di tutti è stata encomiabile e, ad oggi, fortunatamente, non si riscontrano criticità nella importante struttura assistenziale della Misericordia.
Proprio in questi giorni è iniziato un nuovo servizio, preso in carico dalla Misericordia, che impegna un significativo numero di volontari: la misurazione della temperatura all’ingresso dei turni di lavoro nelle principali strutture industriali del territorio di Borgo a Mozzano, sede di grandi cartiere del nostro distretto lucchese. Altro servizio collegato all’attuale emergenza in atto è anche la consegna della spesa e medicinali alle persone sole o impossibilitate a muoversi dalle proprie abitazioni. Servizio questo che viene svolto in collaborazione con l’Unione dei Comuni della Media Valle.
Costante è anche la collaborazione con l’Area Emergenze delle Misericordie Toscane, che ha visto la partecipazione di volontari della Misericordia Borghigiana al montaggio di una struttura prefabbricata di supporto all’Ospedale di Mantova e l’invio di un furgone attrezzato della Misericordia, con volontari, all’aeroporto di Malpensa per trasferire in Toscana dispositivi di protezione e attrezzature arrivate dall’estero. Significativo è anche il fatto che circa la metà dei ragazzi del Servizio Civile (circa 10 sul totale di 20) che avevano avuto l’opportunità di sospendere il loro servizio e di rimanere a casa, mantenendo anche il compenso mensile assegnato dallo Stato, hanno deciso di continuare il loro servizio, sia presso la Misericordia che nella Residenza Sanitaria Assistenziale, continuando le attività previste dai loro progetti.
Le Misericordie, nate a Firenze, a metà del 1200, hanno sempre affrontato le grandi pestilenze che ciclicamente hanno colpito paesi e città. Oggi stiamo nuovamente affrontando una tremenda e invisibile pestilenza, dobbiamo avere le stesse motivazioni di fede e di carità verso il prossimo, di amore verso le nostre famiglie e le nostre comunità delle antiche confraternite, ritrovando la speranza di uscire presto da questa incredibile ed insostenibile situazione. La gente, anche in questi giorni, si dimostra generosa verso la nostra associazione ed affida anche a noi volontari il compito di concorrere ad alleviare le sofferenze, lavorando al bene comune. Per quanto possibile, poi, pur nelle difficoltà degli spostamenti e dei contatti interpersonali, dobbiamo trovare il modo di stare vicini alle persone ed alle famiglie colpite da questo virus tremendo, che vivono la disperazione e la solitudine, senza nemmeno la possibilità, in molti casi, di stringere, per l’ultima volta, la mano di una persona cara.