Scelta del tutto particolare quella della Misericordia di Borgo a Mozzano che, anche quest’anno, per il “Giorno della Memoria 2020”, unitamente al suo “Centro di cultura e spiritualità francescano”, ha deciso di ricordare la figura di un religioso cattolico tra le vittime dell’Olocausto. L’iniziativa di quest’anno ha ottenuto, per la prima volta, il patrocinio della Comunità Ebraica e dell’Archidiocesi di Lucca e la scelta è ricaduta sul Beato Aniceto Koplin, frate cappuccino, morto nel lager di Auschwitz il 16 ottobre 1941.
Trattandosi di un frate francescano, appartenente all’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, la celebrazione coinvolgerà il Convento dei Frati Cappuccini di Lucca (Monte S.Quirico), dove si svolgerà la prima delle iniziative volute dalla Misericordia, con la celebrazione di una S.Messa, alle 18 di lunedì 27 gennaio, in ricordo proprio del Beato Aniceto e di tutte le vittime della “Shoah”. A seguire un breve incontro conviviale, sempre presso il Convento di Lucca, curato dalla Misericordia di Borgo a Mozzano e dal suo Centro Francescano, aperto a tutti.
Aniceto Koplin nacque a Fridland, nella Prussia Orientale (oggi Polonia) il 30 luglio 1875 e fu ordinato sacerdote il giorno dell’Assunta del 1900. Alla fine della prima guerra mondiale, fu mandato a Varsavia, dove nell’arco di alcuni anni cambiò il cognome tedesco (Koplin), assumendo quello polacco di Kopliński, e dove divenne confessore del nunzio Achille Ratti, poi divenuto Pio XI. All’inizio della seconda guerra mondiale decise di restare in Polonia, esposto come tutti al terribile bombardamento di Varsavia. Dopo la capitolazione del paese, cominciò a interessarsi degli ebrei.
I nazisti costruirono nella capitale un ghetto dove ne rinchiusero mezzo milione. Il sovraffollamento creava condizioni di vita insostenibili: la gente moriva per le strade, ma non poteva essere aiutata, pena la morte. La Chiesa intervenne con le sue istituzioni caritative di cui faceva parte anche padre Aniceto, che arrivò a distribuire cibo ai bambini sotto gli occhi delle guardie tedesche, a nascondere i perseguitati e a preparare, insieme ai confratelli, certificati falsi.
Fu questa la causa del loro arresto nel giugno del 1941, quando furono portati via ventidue dei ventiquattro cappuccini che vivevano nel convento di Varsavia. Padre Aniceto fu portato ad Auschwitz, dove fu ucciso nella camera a gas il 16 ottobre 1941 (era il carcerato n. 20376). Padre Aniceto Koplin(ski), il 13 giugno 1999, venne proclamato beato da Giovanni Paolo II a Varsavia, insieme ad altri 107 martiri della seconda guerra mondiale.
L’iniziativa della Misericordia ha ottenuto i significativi Patrocini di: Provincia di Lucca, Città di Lucca, Comune di Borgo a Mozzano, Comune Pescaglia, Comune Fabbriche di Vergemoli, Archidiocesi di Lucca, Ordine Frati Minori Cappuccini, Federazione Toscana Misericordie, Comunità Ebraica di Pisa e Scuola Civica di Musica “Marco Salotti”.