“Sarai la stella più luminosa del cielo”, “Riposa in pace Giulia”: i due striscioni, preparati dai compagni di scuola della piccola Giulia Salotti, e apposti di fronte alla chiesa di San Jacopo, hanno dato l’ideale ultimo saluto. Una folla commossa di oltre mille persone ha partecipato alle esequie, che hanno fermato un’intera comunità, quella di Borgo a Mozzano e non solo. Davvero tante le persone, in particolare giovani e giovanissimi, provenienti da ogni dove, a stringersi attorno all’immenso dolore della famiglia e dei genitori di Giulia.
La comunità intera ha partecipato al dolore, nel rispetto del lutto cittadino proclamato dal comune: tante le istituzioni presenti, oltre all’amministrazione comunale, la Provincia rappresentata dall’assessore Andrea Bonfanti, il Provveditore agli Studi Donatella Buonriposi, il Comandante dei Carabinieri Mag. Picchiotti, le associazioni di volontariato del territorio, a cominciare dalla locale Misericordia e all’Associazione Nazionale Carabinieri.
La cerimonia, semplice ma commossa, è stata celebrata dal parroco di Borgo a Mozzano, Don Francesco Maccari, che per l’occasione è stato coadiuvato da Don Nando Ottaviani, Don Marcello Brunini e Don Luigi Bertolucci.
Tanta la commozione e l’emozione, tanto che una giovane si è sentita male ed è svenuta sul selciato della chiesa: soccorsa dal personale della Misericordia, è stata accompagnata via.
La chiesa, se pure di grandi dimensioni, non era sufficiente a contenere tutta la folla, rimasta in strada a seguire la cerimonia attraverso la diffusione tramite altoparlanti.
Nell’omelia, Don Francesco ha ricordato ai fedeli che gli uomini hanno bisogno di stare uniti e che Giulia è sempre presente, ma in un’altra maniera.
Molto sentito poi, l’intervento del sindaco Patrizio Andreuccetti che, nel suo discorso, ha citato una poesia di Wystan Hugh Auden. “Indossare questa fascia – ha pronunciato – significa esserci anche in questi momenti. Il primo pensiero va ai genitori e alla famiglia di Giulia, noi ci saremo sempre per loro. Come amministrazione, appena ce ne sarà modo e tempo, vorremmo intitolare alla piccola un luogo simbolo del territorio comunale”. Ha terminato l’intervento citando la famosa canzone di Edoardo Bennato “L’isola che non c’è”.
Un genitore di un compagno di scuola di Giulia ha poi voluto ricordare la ragazza con una lettera a nome dei compagni, degli altri genitori e delle maestre della Scuola Elementare frequentata. Il saluto dei coetanei di Giulia è stato quindi affidato a sei gruppi di palloncini, uno per scuola (Borgo a Mozzano, Corsagna, Gioviano, Valdottavo, Chifenti, Diecimo), che sono poi stati fatti volare in cielo. Ciao Giulia, ci mancherai!