La profonda crisi economica che ha colpito il settore commerciale a causa della “scia lunga” degli effetti della pandemia da coronavirus e del lockdown, non è ancora terminata e, probabilmente, non si limiterà a questa sola stagione. La chiusura prolungata delle attività ha ovviamente lasciato profonde ferite che l’ultima estate, con tutti le problematiche legate al covid, ha solo in parte affievolito. Gli effetti veri e propri, lo avevamo scritto, si vedranno a partire dall’inverno.
Ecco il primo: ieri sera Silvia Bertuccelli, titolare del ristorante “Colto e Mangiato” di Borgo a Mozzano, ha annunciato a mezzo social che il 30 settembre chiuderà i battenti. Un fulmine a ciel sereno per un’attività aperta il 1° settembre del 2012 e che, tra alti e bassi, si era costruita una buona clientela affezionata, oltre a tante persone di passaggio.
Lo conferma la stessa titolare: “Chiudo a fine mese. Scrivetelo pure, è una decisione amara ma inevitabile. In parte è legata alla situazione venuta a crearsi a causa del covid, ovviamente, ma anche alla gestione generale, l’affitto, le bollette, troppe spese. La nostra è una gestione familiare, altrimenti sarebbe stato ancora più dura”.
Silvia si lascia andare e racconta questi anni: “Io sono partita da zero, all’inizio non c’era nessun cliente perchè prima di me c’erano state tante gestioni durate poco tempo. Assieme alla mia famiglia abbiano lottato creando un bellissimo giro di persone sia a pranzo che nell’asporto e la sera”.
Quale è stata la reazione dei vostri clienti? “Devo ammettere che mi ha fatto piacere il grande affetto dimostrato dalla gente, in tantissimi ci hanno scritto”.
Ritieni che il coronavirus abbia influito in maniera decisiva sulla tua decisione? “Non è solo questo ma è difficile tirare fuori un bilancio di un’attività se si sta chiuso (o quasi) per due mesi, se vengono annullate tutte le feste e tutti gli eventi che portavano gente. I cali durante l’anno, poi, ci sono, nel periodo autunnale e invernale ma ci “salvavamo” con Halloween, i Comics, le varie feste”.
Voi, nonostante i mesi difficili, vi siete rimboccati le maniche e avete lottato quotidianamente … “Sì, infatti abbiamo puntato sull’asporto e poi con il delivery ad aprile dopo Pasqua e poi diciamo da metà giugno siamo ripartiti in pieno però sempre con metà posti a sedere perché abbiamo sempre rispettato le regole, giustamente”.
Una situazione che accumuna tante attività del settore, con gli aiuti arrivati dallo Stato quasi irrisori: “Un paio di bonus da 600 euro, una cifra a fondo perduto che ha inciso ben poco, un contributo dal comune (che ringrazio per la vicinanza): probabilmente di più non è possibile fare, ma diventa impossibile sostenere tutte le spese in questa maniera”.