Il sindaco di Borgo a Mozzano, nonchè presidente dell'Unione dei Comuni della Mediavalle del Serchio, Patrizio Andreuccetti, interviene per fare chiarezza sullo stato delle cose al canile "Le Selvette" di Diecimo.
"Nelle ultime settimane - esordisce il sindaco - sono emerse a vario livello informazioni fuorvianti rispetto a quanto è avvenuto, o sta avvenendo, in merito al servizio di canile in Media Valle e Garfagnana".
"E' mio dovere fare chiarezza su almeno due questioni - afferma Andreuccetti -. Primo: "Salviamo il canile", è uno dei mantra che gira sui social. Bene, ma quale canile? Salvarlo da chi o da cosa? Entriamo nel merito. Quello di Diecimo è un canile privato (cioè non pubblico), così come la gestione è privata. Fino al 31 dicembre 2019 (poi prorogato fino al 31 gennaio 2020) aveva in affidamento il servizio di canile per la Media Valle e la Garfagnana. In ottobre la gestione del canile ha comunicato all'Unione Media Valle la non volontà di arrivare a conclusione del servizio, poi, dopo che l'ente gli ha fatto presente che almeno a conclusione era tenuta ad arrivarci per contratto, ha comunicato che sarebbe arrivata a scadenza ma che non sarebbe stata intenzionata ad andare oltre".
"Appresa questa notizia - continua il primo cittadino -, nell'esclusivo interesse di avere un luogo idoneo per ospitare i nostri cani (dal momento che quello di Diecimo non era più a disposizione per stessa dichiarazione della gestione) l'ufficio competente ha subito provveduto ad emanare un bando per affidare il servizio che sarebbe rimasto scoperto, non avendo più una struttura a disposizione né una gestione, bando a cui le Selvette non ha partecipato e che, come è noto, è stato vinto dal canile sito in Pescia (anch'esso privato). Il passaggio sopra è essenziale: da cosa dovremmo salvare il canile? Dal fatto che ha lui stesso dichiarato di non voler proseguire l'attività o dal fatto che non abbia partecipato al bando? Perché di questo si tratta. Come già ho avuto modo dire, ringrazio "Le Selvette" per il lavoro svolto in questi anni, e lo ribadisco anche in questa occasione, non escludendo che in futuro possano essere trovare altre forme di collaborazione. Come Presidente Unione ho però il dovere di non stare alla menzogna, perché di menzogna si tratta, secondo la quale noi dell'ente saremmo in qualche modo "responsabili" della chiusura del canile di Diecimo, in quanto, come si evince dai fatti e dagli atti sopra sintetizzati le cose stanno diversamente, ed in modo chiaro e netto".
"Secondo - prosegue Andreuccetti -: Il bando di gara per affidamento al canile di Pescia dura 3 anni, un tempo nel quale i cani avranno un luogo idoneo dove vivere (come da documenti e certificazioni come stabilito nel bando), ma anche un tempo necessario per fare in modo che gli enti possano decidere il futuro. La gestione della struttura di Pescia si è data disponibile ad incontrare associazioni e cittadini, così da poter avere un confronto proficuo e sereno. Per il futuro possiamo pensare di costruire un canile pubblico sul territorio della Valle? Possiamo pensare di acquisire una struttura esistente già attrezzata? Possiamo ripetere l'esperienza di un bando come quello attuale, in linea con quanto fatto negli anni precedenti?"
"Ogni soluzione è percorribile - conclude Andreuccetti -. Personalmente credo che la strada del canile pubblico, realizzato ex novo o acquistato, potrebbe essere, in prospettiva, la soluzione più idonea, ma vanno visti bene costi e benefici. Quello che conta è lavorare per il bene dei nostri cani in modo razionale e realistico, senza andare dietro a isterismi o grida spagnolesche. Quello che nel frattempo dobbiamo fare è condividere al meglio, con associazioni e cittadini, la nuova gestione del servizio. In ogni caso il tempo dei tre anni ci fornisce l'opportunità di pensare bene e di agire meglio. Come sempre lo sono state, e in particolare nelle ultime settimane, sono a disposizione delle associazioni del settore e di ogni cittadino per ogni ulteriore chiarimento e/o confronto".