Abbiamo intervistato Caterina Campani, sindaco del comune di Barga e candidata alle prossime elezioni di giugno. Con la sua consueta gentilezza e disponibilità che la caratterizza, ci ha accolti nella “sala Magri” del municipio per un breve, ma intenso momento di riflessione in merito al lavoro svolto fino ad ora ed anche sul suo futuro impegno, qualora venisse riconfermata come primo cittadino del comune.
Buongiorno sindaco, o sindaca? Come preferisce essere chiamata?
Preferisco sindaca naturalmente.
Lo immaginavo, sono rimasto un po' all’antica. Cinque anni dall’elezione, ci può fare una sintesi sul lavoro fatto e su quello che avrebbe voluto fare, ma le circostante non lo hanno ancora permesso?
Sono stati cinque anni un po' diversi da quello che immaginavo. Parti con tanto entusiasmo da una campagna elettorale molto dura e difficile. Tanto entusiasmo si, ma purtroppo il covid ha stravolto tutti i programmi. Voglio vedere però la parentesi covid come un bel banco di prova non solo per me, ma per tutti in generale. Ritrovarsi dopo pochi mesi in una situazione così difficile, non solo da un punto di vista della gestione del comune ma anche da un punto di vista semplicemente emotivo. Per me, ripeto, è stato un bel banco di prova. Della gestione del covid sono soddisfatta, credo di essere stata tanto vicino alla gente. Spero di aver raggiunto quasi tutti con un grande sforzo da parte del comune, mettendo a disposizione tutte le risorse possibili che abbiamo potuto raccogliere. Tanti servizi erano chiusi e noi abbiamo messo a disposizione tutte le risorse possibili del comune che abbiamo potuto raccogliere, risparmiando anche sulla gestione ordinaria. Tutto quello che abbiamo potuto tirare fuori dalle casse comunali, naturalmente con l’aiuto del governo, l’abbiamo messo a disposizione della collttività. Facendo anche diversi bandi di sostegno per le famiglie e per le attività economiche. Questo è stato il nostro obiettivo in quel momento. E’ chiaro che da un punto di vista della programmazione ordinaria del comune c’è stata un po’ una battuta d’arresto. I cantieri in quel momento non potevano lavorare, abbiamo ritardato di conseguenza certi lavori. Non è stato facile neppure il periodo della guerra con l’aumento dei prezzi. Anche in questo caso abbiamo dovuto rivedere la programmazione. Nell’anno a cavallo tra il 2022 e il 2023 abbiamo avuto per il comune un aumento di duecentomila euro di spesa. Sono stati tanti soldi che, invece di riversarli sul territorio, li abbiamo dovuti mettere per la gestione ordinaria del comune come l’energia elettrica per esempio. Sono arrivati anche tanti finanziamenti; si parla di quasi dodici milioni di finanziamenti. Anche il Pnrr e tante altre cose sono state seminate e oggi cominciamo a rivedere i frutti.
Una seconda domanda per lei. Perché questa nuova candidatura? Il mestiere di sindaco, a nostro avviso, è un mestiere importante ma anche molto difficile ai giorni nostri, essendo veramente a contatto con il territorio e la collettività al contrario di altre cariche istituzionali che vivono prevalentemente nei palazzi. In parole povere, chi glielo ha fatto fare di ricandidarsi?
Perché ricandidarsi? Questi cinque anni sono stati anche provanti, l’esperienza di fare il sindaco è un’esperienza totalizzante, veramente totalizzante per come l’ho vissuta io. Sacrifichi tutto della tua vita perché ami il territorio, perché vuoi fare bene per la tua gente. La definisco un’esperienza totalizzante da un punto di vista di impegno e delle energie. Ci ho pensato e riflettuto ovviamente su cosa fare. Proprio perché ci sono tante cose che sono state segnate, tanti progetti importanti e tante idee imbastite che voglio portare a termine, che voglio vedere realizzate e concretizzate. Questa è stata la spinta che mi ha portato poi a decidere di finire un percorso, per dare una visione del territorio, di un proprio modo di vedere le cose. Credo che dieci anni sono, a cose normali, un tempo giusto per realizzare questi progetti. Se ci metto poi quello che è successo, come nel periodo covid, mi sento di voler portare a termine quello che con la mia amministrazione abbiamo pensato e quello che vogliamo ancora fare.
La lista che andrà a rappresentare sarà una lista di sinistra suppongo. Da chi è appoggiata? Il programma di questo quinquennio sarà, immagino, un programma denso per terminare i lavori e le iniziative intraprese oltre che le nuove per il quinquennio. Possiamo avere un anteprima del programma della lista e i candidati?
La lista sarà una lista civica di centro sinistra. Come candidati usciremo a breve con la mia candidatura e presentazione dei nomi dei candidati di lista. Come forze politiche faccio parte del partito democratico, quindi ovviamente partito democratico, Italia viva e Dem. Abbiamo un accordo con queste forze politiche. Per quanto riguarda il programma ovviamente dovremo finire le cose che ci sono in ballo e far partire le nuove. Mi viene in mente il progetto PINQuA, molto importante per tutta la valle del Serchio con 25 milioni di euro con diverse fonti di finanziamento. Per noi di Barga sono significativi. Mi viene in mente il palazzo Giannetti, un progetto ambizioso di recupero di un palazzo importante nel centro storico per fare di quel palazzo un polo storico del comune di Barga come archivio e con documentazione anche di privati, oltre ad essere un centro per tutte le associazioni culturali. Poi abbiamo un intervento su Fornaci, sulla palestra dell’ex scuola elementari anche lì come polo e cuore del territorio. Poi il palazzetto di Barga, vicenda per me molto, molto sofferta. Io credo di aver fatto tutto quello che dovevo e potevo fare, anche in un momento in cui c’è stato l’incremento dei prezzi e mancavano i soldi. Abbiamo ritrovato le risorse necessarie, un milione e cento per finire i lavori che sono ripartiti da dicembre. Stiamo finendo la copertura poi subentrerà la seconda ditta per finire tutto il completamento. Ne parlo in maniera più serena rispetto ad un anno fa o due, in cui la preoccupazione era tanta proprio per la mancanza di fondi per la palestra. Oltre a questo, ovviamente, ci sono altri progetti importanti. Tanti altri piccoli progetti nelle frazioni. Mi viene in mente Sommocolonia dove abbiamo un bel progetto per valorizzare questo luogo, non solo come luogo di memoria ma anche come luogo da cui far partire un messaggio di pace. Abbiamo progetti importanti su Castelvecchio dove faremo una conferenza stampa per rilanciare l’ex scuola elementare. Abbiamo un progetto importante di riqualificazione del centro commerciale naturale attraverso il finanziamento delle aree interne. Si parte con una riqualificazione per rilanciarlo come obiettivo primario con 740 mila euro di finanziamento con una cospicua partecipazione del comune. Un finanziamento importante che ci permette un rilancio del territorio. Su Barga mi viene in mente il parcheggio, cosa sentita e in questi anni abbiamo provato a trovare soluzioni. Mi viene in mente poi un bellissimo progetto su tutta l’area esterna dell’Isi di Barga, una riqualificazione di tutta l’area che circonda la scuola superiore dell’Isi. Mi viene poi in mente Ponte all’Ania dove abbiamo avuto un finanziamento importante per andare a sanare due situazioni: quella di un edificio fatiscente sulla strada e l’ex cinema. Stiamo partendo ora con i lavori. Poi c’è tutta l’area esterna del cimitero di Loppia. Abbiamo investito parecchio su tutte le scuole e continueremo a investire: la scuola di Filecchio, quella di Castelvecchio, la scuola di Fornaci e la riqualificazione dell’area esterna come ho già detto prima. Poi ci sono progetti sulla montagna. Abbiamo avuto finanziamenti importanti per il dissesto idrogeologico sulla parte di Catagnana, Renaio, Tiglio ecc.
Un fiume in piena il sindaco o sindaca di Barga che, con grande trasporto ed entusiasmo, ha elencato quello che è stato fatto oltre i programmi e progetti futuri, da concludere e da iniziare. Siamo passati a questo punto a domande un po’ più piccanti.
Che ne pensa delle varie candidature, fusioni, scissioni, le varie liste che si presentano e che poi scompaiono? E quelle che si presenteranno, ne sa nulla? Ci sono poi rumors sulle varie diatribe tra esponenti e simpatizzanti di centro destra, spesso riportate anche dai giornali. Che ruolo pensa possano avere nella sua nuova candidatura e nel suo ruolo di sindaco se verrà eletta nel futuro? Insomma, che ne pensa di questo clima politico, per certi versi non proprio chiaro, che si sta creando?
Io, come è stato fatto anche nella scorsa campagna elettorale, preferisco parlare di me e non degli altri. Credo, anche nella scorsa campagna elettorale, di essere stata molto corretta anche se ci furono attacchi molto duri e pesanti. Però io ho tenuto la mia linea, preferendo parlare di me, della mia squadra e dei miei programmi. Delle candidature posso dire che siamo in democrazia, sono candidature che sono venute fuori e ognuno ha il diritto di candidarsi. Non ho nulla da dire su Francesco Feniello, su Lucia Morelli. Le diatribe interne non le conosco e no so le dinamiche interne dei partiti. Io non mi posso permettere di giudicare azioni e scelte. Sarà una bella competizione che la faccio con entusiasmo e con ancora più forza e vigore perché voglio arrivare all’obiettivo di essere ancora il sindaco per i prossimi cinque anni. Voglio ancora dare tanto al mio territorio perché l’entusiasmo e la voglia di fare è ancora tanta.
Altre due domande poi abbiamo finito. Stiamo seguendo proprio in questi giorni alla televisione e sui giornali le ultime vicende in Puglia, nel comune di Triggiano, che hanno riguardato l’assessore o assessora regionale Maurodinoia proprio nel partito democratico. Pensa che possano nuocere sulla sua candidatura vicende attuali che hanno come protagonisti esponenti Pd?
Mah, io penso che, come in tutte le situazioni, tante situazioni di possono verificare e non solo all’interno del Pd o in altre realtà. Io alla fine guardo me stessa. Io spero che la gente apprezzi la mia persona. Sono una persona onesta, reale e trasparente. Quindi la gente mi conosce, da questo punto di vista sa chi è Caterina. Sa chi sono, sa la mia storia, una storia fatta all’interno di un partito dall’età di venti anni; ho fatto il mio percorso e la mia formazione. Quindi non credo che questo vada a nuocere la mia figura o la mia candidatura perché la gente sa chi sono. Sa che storia ho, conosce la mia storia familiare. Quindi, da questo punto di vista, mi sono circondata di brave persone, al di là di come uno la possa pensare. Siamo tutte persone corrette anche da un punto di vista politico. Quindi su questo mi sento tranquilla.
Ultima domanda, non voglio rubarle più tempo, visto gli impegni che ha e che ho potuto notare anche questa mattina nella quale ci ha gentilmente ritagliato uno spazio per questa intervista. Quali saranno, se vincerà le elezioni, i primi problemi che intenderà affrontare a Barga o, meglio detto, le prime iniziative importanti che vorrà prendere?
Come progetti da portare avanti? Le cose da seguire sono tante, anche da un punto di vista culturale. L’ultimazione del palazzetto, il PINQuA, la sanità che è un elemento primario come l’ospedale di comunità che è una bella risposta al territorio. Poi ci sono sei milioni di euro da investire sulla parte vecchia dell’ospedale dove il ruolo del comune di Barga è fondamentale. Come sindaco e come amministrazione abbiamo un ruolo importante nella gestione e nella progettazione, concertata come sempre con la parte politica. L’ambito culturale è altrettanto importante. L’imposta di soggiorno a tal proposito ci ha dato un grande respiro perché le finanze del comune non lo permettono. L’imposta di soggiorno è stata una risorsa che ci ha permesso di aprire maggiormente musei, aprire più a lungo l’ufficio turistico, di fare riqualificazione di aree e progetti culturali. Continueremo su questa strada. Quest’anno abbiamo poi, da un punto di vista culturale, il calendario Pucciniano che è stato un grande lavoro di un anno e più. Abbiamo messo insieme tante realtà, però con grande soddisfazione. Quando arrivi in questi momenti dove vedi i progetti che partono, che si realizzano, trovando tanta collaborazione da parte di tutti, ti senti di aver fatto il tuo per la comunità. Senti di aver fatto quello che dovevi fare per il bene della comunità. E’ l’unica cosa che può spingere una persona a sedersi su quella sedia di sindaco è avere lo spirito di servizio e amore per comunità. Perché non ci può essere altra cosa, nessun altro sentimento, ma solo lo spirito di messa a servizio, soprattutto nei contesti piccoli come i nostri. Il sindaco deve essere una persona tra la gente, io sono una che sono stata sempre nella comunità e completamente nel territorio. Donare il mio tempo e le mie energie per la comunità, questo è il mio spirito.