La sera del 25 marzo un asteroide grande come il Colosseo (60 metri di diametro) ha incrociato l’orbita della terra passando a circa 175.000 km dalla sua superfice. Il corpo celeste ha un diametro simile a quello che causò l’evento di Tunguska in Siberia il 30 giugno 1908. L’asteroide è stato scoperto il 27 febbraio dal telescopio di 2,5 metri di La Palma (istituto di astrofisica de Canarias) come per tutti gli oggetti appena scoperti la prima cosa da fare e calcolarne le probabilità di impatto con la terra. In assenza di ulteriori misure di posizione fino al 19 marzo l’asteroide ha raggiunto il primo posto nella lista degli oggetti a rischi di impatto con la terra avendo una probabilità su 621 di colpirla, sembra molto ma è comunque un valore non trascurabile viste anche le dimensioni.
L’asteroide ha un’orbita di tipo Apollo perciò si muove all’esterno dell’orbita terreste e invece di avere due punti ben distinti di intersezione ha una fascia in cui le due orbite sono molto vicine la distanza minima calcolata è di soli 7155 km. Il 19 marzo grazie alle misure di posizione effettuate dagli osservatori astronomici terrestri fra cui anche l’osservatorio amatoriale di Castelvecchio Pascoli l’asteroide è uscito dalla risk list azzerando le probabilità di impatto. Nei giorni precedenti però c'è stata una vera e propria caccia a questo asteroide per il calcolo dei parametri orbitali e classificazione tassonomica. E’ stato testato il Rapid Response System dello IAWN (International Asteroid Warning Network) un ente che sotto l’egidia dell’ONU è incaricato della difesa planetaria per questo tipo di eventi e dove tutti le maggiori enti e associazioni scientifiche mondiali conferiscono, nel suo piccolo ,anche l’osservatorio K63 di Castelvecchio Pascoli è sottoscrittore. Ci sono state vari incontri in teleconferenza coordinati dallo IAWN per mettere in contatto gli osservatori astronomici con gli enti che dovevano elaborare i dati relativi all’oggetto e in caso di reale pericolo di impatto attivare tutte le procedure di allerta alle strutture di protezione civile. Gli enti preposti sono il Minor Planet Center e JPL per gli Stati uniti e l’ Esrin per l’Europa ,ente che ha sede a Frascati. 2023DZ2 è solo l’ultimo e più eclatante caso per questo 2023 dove dobbiamo segnalare anche 2 cadute di meteoriti (con ritrovamento di parti del corpo celeste) una in Francia e una in Italia dove addirittura i frammenti sono caduti su una abitazione facendo lievi danni per fortuna solo a cose. Oltre a questo anche l’asteroide 2023 BU ha suscitato clamore avendo in un primo tempo una probabilità di impatto molto alta per il giorno di San Valentino del 2046 per fortuna anche in questo caso le misurazioni effettuate dagli osservatori astronomici hanno dato la possibilità di affinarne l’orbita escludendo l’impatto con la Terra. Da notare per esperienza diretta dello scrivente di come la comunità scientifica di questo settore tenga in considerazione ancora l’operato di non professionisti come lo scrivente e addirittura lo sancisca nello statuto di sottoscrizione allo IAWN.