Un inizio dei saldi imparagonabile rispetto a quello degli scorsi anni, non solo per la posticipazione di quasi un mese, ma anche per la critica situazione economica legata alla pandemia. A Fornaci di Barga quasi tutti i commercianti hanno ribadito come questa stagione sia totalmente diversa da tutte le altre e il paese delle “cento vetrine" ne è stato fortemente condizionato.
“Potevamo già fare promozioni all'interno del negozio, ad esempio con vendite promozionali, ma ufficialmente, per noi, i saldi veri e propri sono iniziati ieri". Queste le parole di Lara, titolare del negozio di abbigliamento Jeans e Strass, a cui fa eco Oliva, proprietaria del Tunnel: “Questi non sono i saldi degli anni scorsi - afferma -, a gennaio abbiamo avuto degli sconti ufficiosi ma anche dopo la partenza di quelli ufficiali, il 30 gennaio, non c'è stata la corsa al saldo. Sono tante le persone che si lamentano di non aver ancora ricevuto la cassa integrazione, o addirittura di essere rimaste senza lavoro: non abbiamo dunque notato una differenza fra il prima e il dopo. Il nostro, inoltre, è un settore che non vende pane, ma in questo periodo è più che mai “facoltativo”: senza cerimonie, cene o feste di alcun genere, la vendita (soprattutto di vestiti) è indiscutibilmente intaccata".
Il titolare del Contro 21, Stefano, spiega invece come, nonostante i saldi siano iniziati sabato 30, è ancora difficile valutare questa stagione in sé per sé: sarà dunque necessario aspettare la prossima settimana per avere un termine di paragone valido.
Per quanto riguarda gli esercizi commerciali di vendita specializzata si nota invece un leggero cambiamento nelle risposte, soprattutto per ciò che concerne, in generale, le vendite: Paolo, proprietario del Controvento (negozio di abbigliamento e attrezzatura sportiva), spiega come la situazione non sia paragonabile, a livello di tempistiche, all'anno scorso, ma, nonostante ciò, ha avuto un buon riscontro con l’inizio dei saldi, anche se la stagione è totalmente diversa: “Il 15 febbraio - dichiara - riapriranno, presumibilmente, le piste da sci e, sebbene non siamo forniti come gli scorsi anni, appunto per il ritardo nelle aperture in questo settore, possiamo dire di aver programmato gli acquisti anche in base a questo diverso “movimento" delle esigenze”.
Anche il titolare dell'emporio di calzature sportive Santini, Guido, sottolinea come, nonostante l'inizio dei saldi posticipati per volere del governo, le vendite nel periodo di zona gialla non siano state particolarmente diverse dall'anno scorso, ma già in zona arancione la situazione era molto diversa. “La nostra attività - dice - è stata poco toccata da questo lockdown, poiché per l'abbigliamento sportivo più specializzato il movimento resta solitamente costante, quindi possiamo dire che questi saldi siano in linea con quelli dello scorso anno”.
Anche Piccini Picciò, che vende articoli per l'infanzia, parla di come, proprio grazie al fatto di essere un genere specializzato, nonostante con il lockdown abbia avuto un calo generale da inizio anno, si sia ripreso con tanti bimbi e molti nuovi clienti: “Sono state importanti le vendite tramite WhatsApp - ribadisce -, che prevedono la possibilità di scegliere a distanza ciò che si vuole comprare. Nonostante l'anno scorso sia stato tragico, in queste settimane siamo ripartiti e bene, e magari con l'inizio dei saldi le persone ricominceranno ad uscire e a fare spese".
Un caso decisamente particolare è quello di Debora, del negozio di scarpe Debby Shoes, che ha aperto il 7 marzo, in piena pandemia: “Abbiamo iniziato gli sconti il 30 gennaio - conclude -, facendo prima un po' di promozione, che però non si può dire sia andata bene. Tra ottobre ed ora, la situazione è stata abbastanza spenta, nonostante la primavera e l'estate fossero andate molto bene. In questo 2021 spero di potermi godere a pieno questa nuova esperienza, e mi auguro al più presto una ripresa collettiva generale, così da poter vedere tutti la luce in fondo a questo tunnel".