Si è svolto nei giorni scorsi (27 gennaio) nei locali dell’ex Ceser di Fornaci di Barga un incontro per la presentazione ufficiale del progetto sulla comunicazione aumentativa alternativa (CAA), aperto alle famiglie dei bambini con disturbo dello spettro autistico seguiti dall’unità funzionale della Salute mentale infanzia adolescenza (UFSMIA) della Valle del Serchio e agli insegnanti delle scuole della Valle.
Ha aperto i lavori Elena Bianchini, neuropsichiatra infantile e responsabile della Salute mentale infanzia adolescenza della Valle, che ha introdotto la relazione dell’assistente sociale responsabile dell’unità funzionale Servizio sociale non autosufficienza e disabilità Maela Pedri, che ha specificato le caratteristiche del fondo per l'inclusione delle persone con disturbo dello spettro autistico in base al decreto della presidenza del consiglio del 29 luglio 2022 (con durata biennale). Sono poi intervenute la neuropsichiatra infantile esperta di autismo Elisa Santocchi, che ha definito l'applicazione nei bambini autistici seguiti dalla SMIA della Valle, e la psicologa e psicoterapeuta Maria Cristina Olivieri, che ha approfondito la questione della importanza dell'uso della comunicazione aumentativa alternativa (CAA) per favorire la comunicazione, la comprensione dei bisogni e la qualità della vita dei bambini e delle loro famiglie.
All'incontro erano presenti anche le operatrici del “Sogno onlus” di Castelnuovo Garfagnana e della cooperativa “Crea” di Viareggio, che sono partner nel progetto e che lavoreranno direttamente con i piccoli utenti e i loro familiari.
L'argomento è davvero di grande rilevanza per tutti i disturbi del neurosviluppo ma in particolare per i bambini dello spettro autistico. La comunicazione aumentativa alternativa ( CAA) permette infatti di compensare le difficoltà di comunicazione nelle disabilità temporanee o permanenti, di migliorare l'interazione e la partecipazione alla vita sociale di persone con severi disordini nella produzione di linguaggio e parola o di comprensione.