Nei rinnovati ambienti della Casa Museo Giovanni Pascoli di Castelvecchio Pascoli, futura sede del centro studi pascoliano, dal 5 agosto al 17 settembre sarà ospitata la mostra Ut pictura poësis. Dialoghi tra Ciro Palumbo e Giovanni Pascoli, curata da Lucia Morelli con un testo introduttivo di Giovanni Faccenda.
L'esposizione, organizzata da Bernabò Home Gallery con il contributo di Fondazione Giovanni Pascoli e Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e il patrocinio del Consiglio Regionale della Toscana e del Comune di Barga, presenta una ventina di opere inedite di Ciro Palumbo (Zurigo, 1965), artista romantico, poeta visionario, pittore onirico.
Il titolo della mostra, che rimanda al principio estetico dell'Ut pictura poësis, evidenzia il rapporto di stretta interdipendenza tra le arti, in questo caso tra la pittura di Ciro Palumbo e la poesia di Giovanni Pascoli, giunto a Castelvecchio nel 1895. Nella campagna barghigiana, celebrata nei Canti di Castelvecchio, Pascoli trova un nuovo nido, rifugio della poesia e dell'anima.
«Ut pictura poësis: il titolo della mostra che Ciro Palumbo offre a Casa Pascoli ci parla di un passaggio dalla poesia alla pittura quasi naturale, di un incontro e un dialogo in cui i versi di Giovanni Pascoli si confrontano vivacemente coi dipinti di Palumbo», scrive Alessandro Adami, presidente della Fondazione Giovanni Pascoli.
«La pittura di Ciro Palumbo - si legge nel testo introduttivo di Giovanni Faccenda - è permeata di suggestioni arcane, riverberi edenici, imminenze enigmatiche. La natura più leggiadra, al pari di ermetici interni domestici, è teatro di apparizioni ora metafisiche ora surreali, nel misterioso evolversi di un racconto dal finale mai scontato».
«Così come Pascoli è riuscito ad andare al di là della lingua, per trasmettere nei suoi versi l'impalpabile, la sensazione del mistero - aggiunge Laura Piangerelli, titolare di Bernabò Home Gallery - anche Palumbo, ispirato dai versi del poeta e suggestionato dalle figure retoriche che le parole suscitavano in lui, ha dato vita ad un proprio alfabeto pittorico».
Il percorso espositivo comprende oltre venti opere ad olio su tela, tutte realizzate per l'occasione e datate 2023, che affrontano, tra le grandi verità che stanno nelle piccole cose, alcuni dei temi più cari al poeta, come la Natura, il Nido, il Fanciullino, il rapporto con la Classicità. «Nel dialogo tra le parti - spiega la curatrice Lucia Morelli - esce l'attitudine alla contemplazione, che per Palumbo significa una pittura lenta, portata avanti per velature, fatta di appunti di memoria e di parole che generano immagini». A completare la mostra, due opere ad olio su carta, una delle quali espressamente dedicata ai Tetti di Barga.
L'esposizione, che verrà inaugurata sabato 5 agosto alle ore 18.00, sarà visitabile nei seguenti giorni e orari: lunedì e martedì 15.30-18.45, da mercoledì a domenica 10.30-13.00 e 15.30-18.45. Ingresso libero. Catalogo disponibile in mostra con testi istituzionali di Antonio Mazzeo, Caterina Campani e Alessandro Adami, rispettivamente presidente del Consiglio Regionale della Toscana, sindaco del Comune di Barga e presidente della Fondazione Giovanni Pascoli, e note critiche di Giovanni Faccenda, Lucia Morelli e Laura Piangerelli. Per informazioni e approfondimenti: www.bernabohomegallery.it, www.fondazionepascoli.it.