Come ogni anno il Gruppo Alpini Barga si è riunito oggi, 25 gennaio, sotto il monumento ai caduti di fronte ai campi da tennis del comune per ricordare la famigerata battaglia di Nikolajewka, a cui moltissime penne nere e fanti barghigiani hanno preso parte durante la ritirata del 1943 dai territori dell’Unione Sovietica.
La battaglia di Nikolajewka fu di cruciale importanza per le forze italiane impiegate sul fronte orientale che, col collasso del fronte, si trovarono completamente circondate dai sovietici in mezzo al gelo estremo dell’inverno russo, sotto bombardamento aereo e incalzate alle spalle dal nemico.
L’unica speranza di salvezza per questi uomini stremati dal freddo e da giorni di ritirata a piedi per le steppe russe, era rappresentata proprio nella cittadina di Nikolajewka, in mano sovietica, la cui conquista avrebbe aperto una via di uscita dalla sacca.
L’attacco fu portato avanti dalla divisione alpina “Tridentina”, sotto il comando del generale Luigi Reverberi che, balzato sull’unico carro armato tedesco ancora funzionante, al grido “Tridentina avanti!” condusse l’assalto fino alla capitolazione della cittadina e alla ritirata dei sovietici dall’area, azione che varrà a Reverberi la medaglia d’oro al valor militare.
Moltissime “penne nere” barghigiane caddero quindi in quella battaglia ed è per ricordare loro, come anche tutti i caduti che ha avuto Barga sul fronte orientale, che il Gruppo Alpini si è riunito in una toccante cerimonia, seguita poi da una messa alla chiesa del Sacro Cuore, con la presenza dell’assessore Tonini, il cui nonno ha combattuto proprio sul fronte orientale, come rappresentante dell’amministrazione alla celebrazione.
Maurizio Bertagni, consigliere dell’Associazione Nazionale Alpini per la sezione di Lucca, Pisa e Livorno, ha voluto quindi ricordare come non si celebri una battaglia, ma il sacrificio dei soldati italiani: “Ricordiamo quello che è stata la tragica guerra per evitare che certi errori vengano compiuti nuovamente in futuro, se non si ricorda il passato non si può costruire un futuro migliore”.
La cerimonia si è conclusa con Piergiuliano Cecchi, segretario del gruppo e memoria storica di Barga, che ha rievocato nei dettagli la battaglia e le condizioni dei nostri soldati, concludendo poi leggendo l’elenco dei barghigiani che, morti o dispersi, non hanno mai lasciato quella distesa di ghiaccio.