Era l'ottobre del lontano 1988 quando venne pubblicato un mio reportage su Bagni di Lucca. Me lo richiese il compianto Giorgio Batini, fondatore di "Toscana qui", lussuoso periodico regionale della Bonechi su cui scrivevano anche Gastone de Anna, allora Presidente dell' Ordine toscano e Piero Magi, direttore de "La Nazione".
Parlare di una cittadina a me cara, non solo per i miei trascorsi sportivi sul Lima, mi sembrò un'occasione in più per mostrarle il mio amore.
Un idillio maturato nel corso degli anni assieme alla terapeutica frequenza delle sue Terme.
Scrivevo allora di un rilevato ed importante incremento di presenze, sia italiche che straniere, come di un vicino paesino, Bugnano, acquistato in blocco da un immobiliare inglese e dell'incredibile, variegata offerta, delle strutture curative della cittadina.
Ricordo come in quel tempo si cercasse soprattutto il rilancio di un industria alberghiera che, in quegli anni, registrava interessanti gettiti.
Ebbene, mesi fa sono ritornato ai Bagni che, pur avendo un fulgido passato storico, ricco di rinomate frequenze quali quelle di Montaigne, Byron Schelley, Heine, D'azeglio, Lamartine, Carducci e Dumas padre, appaiono oggi totalmente "closed".
Tutti gli stabilimenti risultano chiusi dalla tarda primavera del 2021.
Una situazione di abbandono e degrado legata ad una marea d'impianti inutilizzati ed a troppe prestazioni salutari perse.
Una vera ed inspiegabile fuga da un' eccellenza della Mediavalle che, per troppi anni, gestione dopo gestione, ha rivelato reiterate mancanze amministrative e progettuali.
Solo presso gli stabilimenti Bernabo' è attualmente possibile accedere alle sue preziose acque.
Tutto il resto è desolatamente chiuso.
Un tempo meta di un turismo ottocentesco di gran spolvero con francesi,spagnoli, austriaci, polacchi e russi ma, in particolare quale sede del più antico Casinò d'Europa, anche popolata da una nutrita comunità inglese, oggi tutto appare immobile.
Anni fa riunita in un Consorzio cercò una cordata pubblico-privata che, per il benessere del centro, superasse ottiche specificatamente municipalistiche, quanto inutili lotte fra schieramenti politici locali che, alla fine, non solo dividevano la comunità, impedendone il dovuto rilancio.
Sempre sul mio articolo appare come il Presidente dell'allora Azienda Turistica, parlasse dell'arrivo di ben 2 miliardi di lire d'introiti.
Ma questa è una storia passata.
Attualmente cosa si sta facendo per salvare queste terme, annoverate, fra l'altro, tra le più famose d'Europa?
Dopo l'aver vissuto lo splendore del Principato dei Baciocchi, del Ducato dei Borboni e del Granducato di Toscana, piano piano, nel tempo, subirono vicende alterne.
Cui segui' il vergognoso degrado di oggi.
Chi come me ha avuto l'occasione d'ammirarne le ricchezze naturalistiche, quali quelle di un azzurro torrente dove, negli anni '80 lanciai lo sport del kayak fluviale, rimane ancor più basito.
Soprattutto per il mancato sfruttamento di un territorio cosi ricco. Dunque non solo termalismo.
Si avvicinano le elezioni speriamo portino la definitiva riapertura.
Bagni di Lucca: lo scandalo di quelle Terme chiuse
Scritto da massimo raffanti
Bagni di Lucca
12 Febbraio 2024
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