Quali mutamenti assumerà il calcio dilettantistico post emergenza Covid-19 non è ancora dato sapere, ma alcuni club si stanno già muovendo per programmare le stagioni future pensando a progetti di ampio respiro. È il caso del GhivizzanoBorgo, reduce dalla salvezza in Serie D, che propone la creazione di un’unica realtà di settore giovanile in tutta la Valle del Serchio; vale a dire un ampliamento ulteriore dell’omonimo team di settore giovanile, nato quattro anni fa dalla fusione tra i settori giovanile di Us Fornaci e Barga, coinvolgendo quelle realtà sportive, anche del settore femminile, presenti dall’alta Garfagnana fino a Ponte a Moriano.
Un primo gruppo di lavoro, composto dai dirigenti Emilio Volpi, Giovanni Malloggi, Marco Scaltritti in quota GhiviBorgo, Moreno Guidi della Valle del Serchio, Sergio Cecchini per il Fornaci e Leonardo Morti quota, avrà il compito di coordinare e aprire un confronto tra le altre società della zona che manterrebbero, comunque, una prima squadra autonoma impegnata nel proprio campionato. Una svolta dettata da due motivazioni: sociale da una parte, con una scuola calcio aperta a tutti senza competizione permettendo lo sviluppo motorio e psico-fisico, agonistica dall’altra per consentire ai tanti prospetti di Garfagnana e Media Valle di non emigrare calcisticamente verso altri lidi. Il modello societario a cui i “colchoneros” della Media Valle aspirano ricorda quello da anni intrapreso con successo in quel di Pontedera, ossia una proprietà diffusa da piccoli imprenditori possessori di minime quote societaria puntando su uno staff operativo capace di lavorare sui giovani.
“Questo progetto ha l’obiettivo principale di offrire un servizio ai giovani dell’intera valle, evitando a loro e alle rispettive famiglie in questo periodo così complicato.” – ha dichiarato Marco Scaltritti, uno dei principali dirigenti del Ghivizzano e promotore di questo progetto- “Ci piacerebbe aprire un confronto con le altre società che, qualora questa idea dovesse tramutarsi in realtà come noi auspichiamo, sarebbero equamente rappresentata nei quadri dirigenziali ed organizzativi mantenendo indipendenti le rispettive prime squadre. Vorremmo coinvolgere nel confronto anche l’Us Castelnuovo, punto di riferimento calcistico della Garfagnana forte sia della sua centenaria storia calcistica che delle attuali competenze sportive e risorse umane. Soltanto con un lavoro collegiale sarà possibile costruire un futuro duraturo, il tutto senza alcun tipo di illusione e voli pindarici.”