Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento arrivatoci, direttamente, dalla Gran Bretagna dove vive e lavora nella sanità l'autore del testo diretto anche al dottor Nicolini:
Egregio direttore,
ho letto con attenzione l'articolo sulla riorganizzazione del 118 a Lucca e la proposta nella Valle del Serchio.
Premetto che io sono un paramedico in Scozia e in più mi occupo di maxi emergenze e del coordinamento e intervento sanitario durante un attacco terroristico facendo parte delle squadre HART (Hazardous Area Response Team).
Leggendo l'articolo il dottor Nicolini dice che la nuova riorganizzazione presenta importanti punti di forza. Ora in Italia purtroppo l'infermiere non può lavorare in autonomia e fare diagnosi senza consultare il medico. In piu vorrei sapere quali sono i protocolli scientificamente validati per utilizzare l infermiere nell'emergenza pre ospedaliera quando all'estero tranne pochissime realtà viene usata la figura del paramedico.
Per chi non lo sapesse il Paramedico almeno nel Regno Unito è la figura sanitaria principale nell'emergenza preospedaliera e opera in piena autonomia. Il paramedico può interpretare elettrocardiogrammi e fare la terapia necessaria in caso di infarto la quale include la fibrinolisi, amministrare una quantita' enorme di farmaci salvavita, intubare e gestire in piena autonomia arresti cardiaci e politraumi.
Io vorrei che l'infermiere in Italia potesse avere questa autonomia, ma la vedo ancora molto lontana. Discorso automedica invece secondo me dovrebbe avere un medico specializzato in anestesia e rianimazione o un medico specializzato in medicina d urgenza che interviene in casi eccezionali. In UK esiste il Trauma Team che interviene in casi eccezionali con un medico specializzato in medicina d'urgenza e un paramedico ha a disposizione la facoltà di portare sangue, plasma e ECMO direttamente sull'intervento e fare manovre chirurgiche nel pre ospedaliero.
Il dottor Nicolini inoltre parla di ambulanze con personale volontario di livello avanzato da utilizzare nelle emergenze. Mi piacerebbe sapere quali interventi questi volontari possono fare anche perché per legge i soccorritori volontari non sono dei sanitari, solo medici e infermieri sono considerati sanitari a tutti gli effetti.
Avere nel 2023 volontari e associazioni di volontariato che in gran parte gestiscono il soccorso pre ospedaliero ha dell'assurdo secondo me. A leggere comunque l'articolo io non vedo nulla di nuovo anzi molto sembra uguale agli anni 90. Il soccorso sanitario in Toscana e' indietro anni luce e considerato l'ultima ruota del carro nell'ambiente ospedaliero.
Per quanto riguarda la Valle del Serchio i sindaci dovrebbero in tutti modi far si che l elisoccorso pegaso 3 venga spostato da Massa a Piano Pieve vista la criticità della sanità in quella zona. Poi vorrei chiedere al dottor Nicolini se esiste un piano nella provincia di Lucca sulla gestione delle Maxiemergenze e se si chi coordina gli interventi e se ci sono abbastanza sanitari in turno per poter gestire un gran numero di pazienti e in più se il piano è stato mandato alle associazioni di volontariato.
