Il 10 agosto, giorno di San Lorenzo con le sue stelle cadenti, è arrivato con largo anticipo al “paesello” di Ghivizzano, un piccolo borgo della provincia di Lucca che ha potuto festeggiare ieri sera la sua stella, questa volta non cadente, ma ben incastonata nel firmamento del calcio italiano e internazionale, Giovanni Di Lorenzo.
Uno strano gioco di parole che però rappresentano bene il grande affetto e riconoscenza che ha la comunità locale per il suo campione di calcio. Una carriera calcistica, quella di Giovanni, che ha subito una accellerazione fulminea negli ultimi anni fino a raggiungere i risultati che tutti conosciamo. E allora diventa quasi un obbligo festeggiare un’eccellenza del nostro territorio che ha regalato tante emozioni e soddisfazioni al suo Napoli ma anche a tutta la sua gente. Una piazza IV novembre stracolma di tifosi e non, provenienti da tutta Italia, che fino dal pomeriggio si è riempita per festeggiare “il capitano”. Difensore del Napoli è riuscito a conquistare il terzo scudetto della storia della città partenopea dopo quello conquistato nel 1990 con Diego Armando Maradona. Un talento, quello di Giovanni Di Lorenzo, frutto di grandi sacrifici che negli anni hanno portato al risultato sognato da piccolo: diventare calciatore professionista. E che professionista. Il laureato campione europeo, è arrivato ai vertici del calcio nazionale e internazionale sempre con l’umiltà che lo distingue, facendosi ben volere da tutti, tifosi e meno tifosi, compagni di squadra e avversari.
Dicevamo una piazza stracolma di tifosi e non che hanno intonato cori fin dal tardo pomeriggio. Poi, intorno alle 21 è arrivato lui, la “nostra” stella del calcio che con largo anticipo rispetto al 10 agosto, ogni volta che può (ri)cade al suo paesello che lo attende sempre con grande entusiasmo e affetto. Il sindaco di Coreglia Marco Remaschi l’ha accolto sul palco con gli onori che si addicono a un personaggio di questo calibro, ringraziando anche al società del Napoli che ha reso possibile questo evento. Insieme al sindaco anche il giornalista Paolo Lazzari che ha fatto tante domande al campione d’Italia, domande che hanno riguardato la sua vita e i sacrifici che ha dovuto fare per arrivare a questi risultati.
Una voce per tutte ha guidato la serata, quella ufficiale della Ssc del Napoli, dj Decibel Bellini, che ha dato grande ritmo alla serata. Tra gli applausi e gli inni cantati a squarciagola dai suoi fans che si sono potuti rifocillare in punti di ristoro allestiti appositamente oltre che lo storico “bar sport”, c’è stata poi la proiezione sulla facciata del bar della piazza dei momenti più belli del fuoriclasse, momenti vissuti altrove ma che rivisti insieme alla sua gente forse hanno contribuito a farlo nuovamente commuovere. Una vita dedicata al calcio, con momenti tristi, attraversando tante difficoltà ma senza mai mollare. Poi il meritato successo che adesso lo vede gioire. Di Lorenzo ha voluto sottolineare nelle sue risposte pacate alle incalzanti domande del giornalista, l’importanza degli affetti e della famiglia che hanno contribuito, standogli vicino, a farlo diventare quello che è ora. Affetti che non l’ hanno lasciato un momento e che ora festeggiano il proprio beniamino. Un insegnamento importante, ha sottolineato Giovanni Di Lorenzo, che deve servire da monito anche ai giorni nostri, per le nuove famiglie che hanno figli che vogliono inseguire un sogno, quello di fare uno sport e magari da professionisti. Dopo un saluto finale e vari omaggi al campione, quello dell’amministrazione comunale che ha voluto regalare al capitano un dipinto che lo rappresenta davanti alla famosa torre del paesello, quella di Castruccio Castracani. Torre che più volte è stata illuminata con i colori azzurri per festeggiare le sue vittorie. Dopo una serata da ricordare, la partenza per Dimaro del calciatore per il ritiro con i suoi compagni di squadra fino al 25 luglio in attesa della nuova stagione calcistica, Un augurio al neo campione d’Italia: che possiamo festeggiare, magari la prossima estate, altri successi importanti del “nostro” campione, sempre nella stessa piazza, sempre nello stesso paesello che l’ha visto crescere fino ai livelli attuali. Bravo capitano!