Il gusto nella più ampia accezione del termine riguarda diversi campi: dal cibo al vino, dalla cultura al paesaggio, dall’acconciatura per arrivare al fumo di un buon sigaro. E quando tutti questi fattori sono presenti in un’unica manifestazione, beh, allora il connubio di tutti questi gusti risulta appunto vincente.
E tutto questo è avvenuto venerdì sera alla conosciutissima quanto apprezzata antica locanda Eatvalley di Ghivizzano dove l’altrettanto conosciuta famiglia Bellandi, che da varie generazioni e con passione si occupa della produzione e commercializzazione dei prodotti tipici della Garfagnana, proprietaria dell’antica locanda san Leonardo che risale al 1554, ha ospitato un sodalizio ideale fatto di cultori del sigaro toscano appartenenti al “club gusto toscano” che sono pero anche cultori di altri gusti come la buona cucina.
E quale miglior location di quella dei locali della Eatvalley? A fare gli onori di casa sono stati il presidente del club Luca Piattelli, notissimo hair stylist, stilista e imprenditore che ha locali in Chiesina Uzzanese e si accinge ad aprirne altri in diverse parti mondo, insieme Elso Bellandi, titolare dell’azienda antica Norcineria insieme al fratello David.
Una serata all’insegna del gusto, ma non quello standardizzato delle grandi distribuzioni o grandi catene di ristorazione. Quel gusto difeso, riscoperto e valorizzato in tanti anni di lavoro della famiglia Bellandi, quelle specialità culinarie locali che in tanti anni hanno dato lustro a questa grande azienda locale. Insomma una giusta simbiosi di gusti per il palato. Ma anche riscoperte storiche di pietanze e di salumi che altrimenti si sarebbero forse persi nella notte dei tempi. Non nascondo la mia sorpresa assistendo alla sapiente e appassionata descrizione dei piatti da parte dell’amico Elso che ha voluto servire anche piatti sperimentati da lui stesso e che hanno riscosso un grande successo tra i commensali.
Dopo un abbondante aperitivo accompagnato da stuzzichini di vario genere ci siamo seduti ai tavoli dove gli antipasti hanno iniziato a stimolare le papille gustative dei commensali con salumi di vario genere, tutti squisitamente fatti in “casa Bellandi” e tutti prodotti all’insegna di quella passione che ha dato il meritato successo all’azienda. Luca Piattelli ha condotto sapientemente ogni momento culturale della serata, perché di cultura si tratta, cercando di carpire tutte quelle informazioni sulle pietanze che ci hanno aiutato da gustarle meglio.
Siamo partiti dall’ormai famoso prosciutto Bazzone per poi spaziare nelle salsicce, salami e per finire al biroldo, salume prodotto al sangue e da quegli scarti della macelleria che poi tanti scarti non sono visto la sapidità di quello che abbiamo mangiato. Naturalmente accompagnati da crostini di vario genere, cipolle olive e formaggi obbligatoriamente locali. Il tutto annaffiato da un rosso luce del 2022 della fattoria le luci di Borgo a Mozzano. Tanto per cambiare, tipicità e provenienza del vino prodotto in un borgo della valle, quello che con la sua porta ideale del “ponte del diavolo” indica al viandante che di lì a poco sarebbe entrato nella valle del gusto, appunto la eatvalley.
La serata è proseguita all’insegna della sperimentazione culinaria di Elso, servendo un primo piatto: maccheroni al bazzone e limone, squisito e originale nel sapore. “Prove tecniche di trasmissione” del sapore che hanno entusiasmato tutti. Chiaramente omettiamo la puntuale spiegazione del piatto fatta, a questo punto, dallo chef Elso.
A seguire i due secondi di carne, naturalmente locale, di cui una magnifica tagliata accompagnati da insalate e patate, sempre a coltivazione a chilometro zero. E per finire come poteva mancare un prodotto della castagna? E cosa c’è di meglio di un castagnaccio con ricotta dei pastori vallivi? Ma la serata non finiva qui. A seguire, per i palati più esigenti, questa volta però di sigari, l’amico presidente del club Luca Piattelli ha deliziato i commensali estendendo la degustazione dei piatti locali (uno slow food appunto fatto di sensazioni olfattive) con un’altrettanta sensazione olfattiva provocata dall’abbinamento di un buon sigaro, il “Toscano Extravecchio Amerigo Vespucci”, un’edizione speciale appunto con essiccazione a fuoco, lunga fermentazione e stagionatura. Un cento per cento di tabacco Kntucky. Possiamo definirlo uno “slow smoke festival” vallivo fatto di sensazioni particolari.
La storia di questa valle è fatta anche da persone come queste che con passione valorizzano un patrimonio culturale costituito da prodotti e cucina tipica che altrimenti sarebbe inesorabilmente dimenticato. Persone e artisti che si incontrano come Luca ed Elso per rendere una serata intimenticabile. Una nota storica personale: questa serata è stata resa possibile anche dal contributo del nonno di chi scrive, un certo Lapo, che non c’entra nulla con gli Agnelli, ha fatto molto meglio. Nel periodo bellico della seconda guerra mondiale, grazie alla sua conoscenza della lingua tedesca, riuscì a salvare da una deportazione in Germania diverse persone a Ghivizzano e tra queste anche il nonno dei fratelli Bellandi che si chiamava anch’egli Elso. E grazie a questo gesto la mia famiglia, nel periodo natalizio, ha potuto apprezzare tutte le specialità dell’antica norcineria che ogni anno ci venivano omaggiate proprio dal fondatore di questa importante realtà conosciuta in tutta la penisola. E dopo Elso la grande mente visionaria del padre di Davide ed Elso, l’amico Rolando, che ha proseguito il lavoro del padre facendo crescere vertiginosamente l’azienda. Insomma tutte eccellenze che si sono trovate in un giusto connubio di intenti, provocando un turbinio di gusti e sensazioni che hanno reso la serata unica, ospitata in quella “valle del bello e del buono” che Giovanni Pascoli aveva individuato, per ovvi motivi, già da tempo.
Foto Ciprian Gheorghita