Dopo l'individuazione (e la denuncia) del responsabile dell'uccisione del cinghiale "Jolanda", il gruppo consiliare di minoranza, "Uniti per Gallicano", chiede chiarimenti al sindaco e la costituzione di parte civile dell'amministrazione e del gestore degli impianti sportivi.
"Abbiamo appreso con grande soddisfazione - esordisce il gruppo - la notizia della chiusura delle indagini con tanto di celere individuazione della persona responsabile del grave fatto avvenuto domenica scorsa agli impianti sportivi".
"Se da un lato l’egregio lavoro delle forze dell’ordine ci fa tirare un sospiro di sollievo - afferma -, ciò non toglie che ora, a fatti accaduti, si imponga una seria riflessione su come sia stato possibile arrivare a tutto questo. Dobbiamo infatti domandarci se non si poteva evitare ciò che è successo e nessuno, noi compresi, può tirarsi indietro di fronte alla responsabilità di chi, da mesi, vedeva il cinghiale aggirarsi nel centro abitato di Gallicano e non ha preso alcuna iniziativa per sollecitarne la cattura e l’allontanamento, dato che, trovandosi in un contesto certo non consono alla presenza di un animale selvatico, rappresentava un pericolo per sé e per l’incolumità pubblica".
"Ma se nel cittadino comune tutto questo costituisce un dovere morale - incalza -, imposto più che altro dal senso civico, ci chiediamo perché tale inerzia abbia riguardato anche la stessa amministrazione comunale che, nella figura del sindaco, in qualità di autorità di sicurezza e salute pubblica, aveva il dovere impostogli dalla legge di emanare provvedimenti ad hoc. Rientra, infatti, fra i poteri del sindaco, quello di emettere ordinanze per la cattura della fauna selvatica la cui adozione, avrebbe provocato l’intervento della regione per l’attivazione della polizia provinciale in virtù della convenzione, stipulata appositamente dalla Regione Toscana, proprio allo scopo di favorire il ricollocamento nel proprio habitat, degli animali che si avvicinano impropriamente ai centri abitati".
"Questo è quanto dovremo tenere a mente per il futuro - sottolinea il gruppo - se si dovesse ripresentare un’analoga situazione; nel frattempo, non riuscendo a capire la leggerezza con cui è stata gestita la vicenda, rivolgeremo al sindaco un’interpellanza affinché chiarisca come si sono svolti i fatti e come qualcuno abbia potuto, sentendosene autorizzato, imbracciare un’arma e sparare, nel bel mezzo di domenica pomeriggio, in un’area pubblica, solitamente frequentata anche da ragazzi e bambini, mettendo a repentaglio la sicurezza dei cittadini".
"Chiederemo inoltre - conclude - se l’amministrazione comunale e/o il gestore degli impianti sportivi abbiano intenzione di costituirsi parte civile nel procedimento penale teso ad accertare la responsabilità del soggetto indagato, dato che la gravità del gesto commesso lo renderebbe quantomeno opportuno se non doveroso".