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Scritto da Redazione
Ce n'è anche per Cecco a cena
19 Dicembre 2020

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In attesa di comparire nell'aula del tribunale di Lucca in via Galli Tassi lunedì alle 12 per rispondere dell'accusa di diffamazione nei confronti di Laura Boldrini, attuale parlamentare e, all'epoca dei fatti, terza carica dello stato nonché presidente della camera dei deputati, assistiamo, increduli e disgustati a quanto sta avvenendo nel nostro sfasciato Stivale ad opera di un Governo privo di logica, intelligenza e animato solamente dalla paura di perdere quel consenso che non ha più e, soprattutto, le poltrone che garantiscono lauti (sic!) stipendi a fine mese. Come avrete visto, le Gazzette volutamente ignorano di sparare i dati sul Covid-19 - che nessuno più chiama Coronavirus, chissà mai perché - compresi nomi e cognomi dei morti. Lo lasciamo fare ai giornali, solo alcuni per fortuna, cartacei che hanno bisogno di vendere qualche copia in più giocando sulla paura e sulle debolezze della gente e inserendo a caratteri cubitali queste pseudonotizie sulla locandina acchiappa citrulli. Noi, ormai, non siamo più né citrulli né, in particolare, desideriamo acchiapparne. Anzi. Se una colpa abbiamo, è quella di provare in tutti i modi a far ragionare le persone annientando ogni stimolo ad ansia e angoscia. Queste ultime, secondo psicologi, psichiatri e psicoanalisti - ma anche semplici farmacisti - stanno producendo danni spaventosi, duraturi e irrimediabili. Come avrete appreso, la Toscana sarà gialla da domenica 20 dicembre fino alla mezzanotte del 23 dicembre. Sappiamo, infatti, che il virus ha deciso di contagiare a partire dalla vigilia di Natale e di concedere tre giorni di tregua fino ad allora. Roba da pazzi che se ce lo avessero detto quarant'anni fa avremmo rovesciato il paese mentre oggi ce la facciamo sotto e accettiamo tutti i soprusi e le violazioni o restrizioni della libertà personale. Arriverà, però, dicono gli esperti virologi che guadagnano assai più delle povere partite Iva e dei ristoratori considerati, ormai, una inutile ruota di scorta, il vaccino che risolverà tutti i problemi e consentirà di poter tornare a fare una vita tranquilla.

Ora, a prescinere dal fatto che non ci crediamo assolutamente nel senso che, sicuramente, oltre al vaccino continueranno a obbligarci a indossare la mascherina, mantenere il distanziamento sociale, ridurci al contenimento e via di questo passo. C'è, poi, da aggiungere che dopo aver sentito alcune delle parole pronunciate da Domenico Arcuri, supercommissario destinato a governare le nostre esistenze, il nostrio rifiuto si è fatto ancora più acceso: Convincere gli italiani che vogliono vaccinarsi. Questa frase, ebbene sì, ci ha scosso. L'abbiamo ascoltata alla radio e ci domandiamo come sia possibile che un uomo con tali poteri abbia pronunciato un simile periodo grammaticale. Come si fa a convincere chi ha già deciso di vaccinarsi? Per noi, un motivo in più per non farlo. E non lo faremo.

Saremo quello che siamo sempre stati: dei disobbedienti o, come diceva nostra madre ai tempi in cui la lingua italiana cresceva e si sviluppava anche tra il popolo, disubbidienti. Ricordiamo l'inverno del 1988. Eravamo a Taranto, durante il Car presso l'Aeronautica Militare. Ne abbiamo viste di tutti i colori, ma ricordiamo il giorno della puntura, quella classica che facevano sul petto e che avrebbe dovuto proteggere, particamente, da tutto. Noi non avevamo grane intenzione di farla, ma ci mettemmo al seguito degli altri in attesa di entrare e farci 'marchiare'. Non ricordiamo bene per quale ragione, fatto sta che nel caos tipico degli italiani in grigioverde, ci venne domandato, sull'uscio, se avevamo già fatto la puntura oppure no. Fu questione di un attimo, un riflesso immediato: dalla bocca ci uscì un sì che non ammise risposte e ce ne tornammo in camerata.

Negli anni a venire avremmo potuto, nonostante la giovane età, sottoporci al classico vaccino influenzale che si fa - chi lo vuol fare - a ogni inizio di stagione autunnale. Non lo abbiamo mai fatto né, mai, lo faremo. Ad esso, siamo pazzi, probabilmente, ma non ci interessa, preferiamo, tre volte la settimana, un bagno con annessa nuotata nelle acque del mare senza muta e soltanto con un cappuccio da sub. Lo consigliamo vivamente: è un fortissimo antidepressivo, stimola la produzione di adrenalina, migliora la circolazione e fa perdere grassi. Previa visita medica, può essere, anche per soli pochi minuti, un antidoto alle malattie invernali.

A parte tutto questo, anche la Dory, 96 anni il 25 aprile, Covid o non Covid, non si vaccina più e affronta la vita con quel senso di seraficità che permette di comprendere come essere prudenti ed evitare le sfide assurde e i gesti sconsiderati in tempi di pandemia, possa essere una valida difesa. "Ho conosciuto i tedeschi" dice e peggio di loro non ce n'è conclude. Come darle torto?

Tornando al vaccino, ecco qua che annunciano l'arrivo imminente di milioni di dosi. Chissà che profitti per le case farmaceutiche a parte il fatto che, nelle ridicole, precedenti epidemie come la suina, l'aviaria, la Sars-1, milioni e milioni di vaccini sono andato inutilizzati e giacciono chissà dove abbandonati, ma pagati profumatamente. 

Ebbene, noi non ci vaccineremo. Non ne sentiamo il bsogno non ne sentiremo la mancanza. Non ci interessa sapere se il farlo può causarci degli effetti colaterali. Non lo vogliamo fare punto e basta. Perché se cominciamo col farne uno, andando avanti nel tempo chi ci dice che non dovremo farne chissà quanti altri? E poiché ci sembra che questo virus sia tutt'altro che mortale così come vogliono farci credere, ebbene, che il vaccino lo faccia chi ha paura di morire o chi pensa che con esso si possa vincere ogni paura. Così, purtroppo, non è e i nostri politicanti da strapazzo lo sanno benissimo come lo sanno anche psichiatri, psicologi e psicoterapeuti che non sanno più come fare con le loro agende piene zeppe di appuntamenti.

Guardatevi in giro. Cosa vedete? Vediamo il terrore, la diffidenza, il disprezzo, la rabbia nei volti di centinaia di persone che incontriamo o che vediamo passarci davanti, a piedi o in auto, con tanto di mascherine tese a coprire tutto, in realtà una sorta di burqa terapeutico del nuovo ordine mondiale. 

Noi non siamo negazionisti, sarebbe folle e studipo esserlo. Ma nemmeno prendiamo per oro colato quello che, a tutti gli effetti, è diventato uno strumento di riorganizzazione planetaria che mira a privare i popoli degli ultimi residui di sovranità a pro di élites finanziarie che gestiscono il mondo e l'umanità a piacimento.

Arcuri e il suo entourage prezzolato vorranno costringerci a vaccinarsi, lo sappiamo bene. Anzi, aumenteranno il livello di pericolosità e di allarme, diffonderanno attraverso i media addomesticati e istituzionalizzati la paura a quattro ganasce. Fino a quando la gente non ne potrà più e non riuscirà a reggere i livelli di stress. Ci verrà posto sui piatti della bilancia l'alternativa tra il poter uscire a prendere un po' d'aria o anche un caffè o andare al ristorante e, senza vaccinarsi, il dver continuare a restare in casa chiusi e blindati. O come in Canada, dove hanno proposto, addirittura, di realizzare dei campi di contenimento per accogliere i disobbedienti.

Noi, state sereni, continueremo ad essere quello che siamo sempre stati: le sentinelle di un fortino sempre più assediato: quello di chi non si rassegna allamediocrità e alla omogeneizzazione di una classe digerente lontana anni luce da coloro che dovrebbe rappresentare.

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