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Scritto da Redazione
Ce n'è anche per Cecco a cena
26 Aprile 2020

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Ma allora avevamo ragione noi! Ci hanno preso per il culo da due mesi e ci prenderanno per il culo anche per tre. Dopo aver letto, non sentito perché soltanto ascoltarlo ci fa venire nausea e vomito, il discorso di Giuseppe Conte, ci siamo messi le mani non nei capelli, nonostante ne abbiamo molti e cresciuti visto il black-out dei barbieri, ma da un'altra parte, per fare gli scongiuri. Ragazzi questi sono fuori di testa, ma lo abbiamo già scritto. Questi sono dei criminali, ma lo abbiamo già detto. Questi sono degli incapaci, ma non avevamo bisogno di dirlo. E allora che cosa ci resta da dire o da scrivere? Nulla. Le parole sono pietre, ma a questi bastardi fanno il solletico. Capiscono solo il linguaggio delle seconde. Stiamo ricevendo, sul nostro cellulare, i messaggi di commercianti e amici i quali sono basiti: speravano di ripartire il 4 maggio e, invece, ripartiranno, se va bene, il 1 giugno a estate già compromessa. E sono quelli che avevano in corpo ettolitri di ottimismo, che sbandieravano il proprio convinto 'andrà tutto bene', che vedevano in questa emergenza sanitaria la possibilità di eliminare la malattia e ripartire di slancio. E sono gli stessi che, adesso, si domandano come sia possibile che, con dieci regioni praticamente guarite, si debba applicare a tutta Italia la stessa quarantena continuando nell'errore di trattare situazioni diverse allo stesso modo.

La politica è una cosa sporca e i politici sono tutti ladri. Non lo diciamo noi, ma ce lo ha ripetuto per anni, nel tempo della nostra betata in coscienza, la Dory che, tra l'altro, il 20 aprile, ha oltrepassato la soglia delle 95 primavere. E lo diceva anche la mamma di Gianna Preda - ignoranti e bestie quelli che non sanno chi era, giornalista di destra, ma con la testa sulle spalle e indipendenza di giudizio, anticlericale, anticonformista e decisamente anticomunista, ironica e tagliente, dai toni anche ruvidi, feroci e sprezzanti - che lo raccontava nel suo libro Fiori per io. Già, ma negli anni Settanta chiunque fosse di destra era da appendere al muro.

La politica, bimbi, eccovela servita: assenza di autonomia, paura delle responsabilità, esitazione nelle decisioni, totale mancanza di attenzione verso il popolo, spirito di casta e di privilegio, ignoranza manifesta. Capita, persino, che si sia a favore o meno della riapertura da Coronavirus a seconda del partito in cui si militam, per  cui gli amministratori sono leccaculo e ossequiosi se appartengono al Pd e ai Pentapallati e il contrario se all'opposizione. 

E la gente, in mezzo, che sta nella merda. Voi guardate ancora le Tv del Pud? A noi fanno schifo e anche la Dory, dice, non ne può più di sentir parlare di questo virus. E quando, dopo due mesi di arresti domiciliari, l'abbiamo fatta salire in auto per un giretto intorno al quartiere, vedendo nessuno per la via, ha detto: ma a questo punto siamo? E a noi che gli abbiamo spiegato come siano, ormai, due mesi che nessuno può uscire di casa, ha osservato: "Ma se la gente non esce come fa ad andare a lavorare e a mangiare?". E ha 95, pardon 96 anni appena iniziati.

Ci vuole la laurea per porsi la stessa questione? Ci vuole la scienza e i virologi da strapazzo per spiegarci che senza lilleri non si lallera e nemmeno si mangia? 

Su Internet ci sono Web Tv e altri siti che diffondono un pensiero che fa a cazzotti con la verità ufficiale. Non tutto va preso per oro colato, ma i video e i documenti sulle proteste di commercianti e imprenditori quelli non sono cazzate e non se li inventa nessuno. Solo che questi giornalisti da stracazzo si guardano bene dal mandarli in onda sulle Tv a grande ascolto.

Cari amici che seguite il Cecco a cena pressoché quotidiano siete veramente dei coglioni. Avete creduto alla favola dei 15 giorni dopodiché tutto come prima, avete creduto alle promesse da marinaio di un presidente del consiglio che, al massimo e nella nostra repubblica ideale platoniana, potrebbe pulire i cessi negli autogrill delle autostrade italiane, avete sbavato dietro a virologi e infettivologi che vi tartassavano con paure e annunci di sventura. E ora che cosa vi è rimasto?

Certo, se avete lo stipendio garantito sarete, al massimo, infastiditi da questa pausa, ma se dovete lavorare per vivere, sono cazzi vostri. E nemmeno pochi.

Hanno permesso a chi vuole fare jogging o camminare di uscire, a chi vuole andare a trovare i familiari di spostarsi, ma per le attività produttive che non siano le grandi fabbriche care agli industriali, ciccia. Se, poi, qualcuno non è sposato o non convive, ma ha una compagna o un compagno in altro comune, peccato, ma le coppie di fatto, in questo caso, si attaccano al tram. 

Così, per altre settimane, avremo gli sceriffi pronti a denunciarci se ci beccano per strada a respirare e magari l'anno venturo, alle feste dei vari corpi di polizia, ci saranno anche diplomi, lodi e medaglie per chi ha prodotto maggiori risultati.

Giù la testa coglioni, perché dopo 50 giorni, permettetecelo, avevamo ragione noi sin dall'inizio di tutta questa storia. La gente non ha soldi, i soldi non ci sono, le banche non li danno perché non si fidano di uno stato garante, ma con le pezze al culo e con i titoli prossimi al grado di spazzatura. Le finanziarie fiutano le prede e cercano di far sottoscrivere prestiti a tassi che oscillano dal 7 al 9 per cento e anche di più. Gli strozzini dilagano e i cravattari pure. Ci sono suicidi, depressioni, aumento esponenziale di abuso di psicofarmaci, ma nessuno ne parla. tutto deve essere all'insegna dell'andrà tutto bene. 

Peccato che non andrà tutto bene. Per niente. Andrà tutto male e la classe media con il popolino finiranno in un vortice senza fine. Voi, coglioni, tenete ancora alta la testa perché credete che, a voi, non capiterà niente e  che dal 1 giugno  tutto ripartirà esattamente come prima. Sciocchi e stolti oltreché idioti e presupponenti: chi aveva soldi ne avrà ancora di più e si salverà, chi stava nel mezzo e faceva fatica a stare a galla, affonderà del tutto e non ci sarà nessuno, tantomeno le Ong, che verranno a trarli in salvo: del resto, non sono neri, non fanno gola alle cooperative né a chi si mette in tasca i contributi dello stato, non contano nulla  e, in fondo in fondo, magari sono anche fascisti e razzisti. Maglio, allora, toglierseli di torno e farli schiattare.

Altro che Coronavirus gente, la vera epidemia non è ancora arrivata. 

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