Giorno di festa per la comunità di Torrite che ha celebrato il patrono San Rocco con la santa messa, officiata dall’Abate Mons. Angelo Pioli insieme all’Arcivescovo Mons. Paolo Giulietti e il vescovo emerito di Massa Pontremoli Binini; al termine, è stato presentato il libro dedicato alla figura di Don Gigliante, scomparso dieci anni fa, scritto da Gabriele Viviani con il contributo del professore Pietro Paolo Angelini. Per l’amministrazione sono intervenuti il sindaco Andrea Tagliasacchi e il presidente del consiglio comunale Francolino Bondi.
Tra gli interventi, particolarmente significativo ed apprezzato quello di quest’ultimo, con un lungo discorso con cui è stato reso onore alla figura del prelato, tanto amato dalla comunità di Torrite. “Credo che la presentazione del libro di stasera, sia una presentazione un po' particolare diversa da ciò che avviene abitualmente quando presentare un libro significa principalmente promuoverlo per diffonderlo il più possibile ed adoperarsi per sottolinearne il valore letterario al fine ultimo di sollecitarne l’acquisto – ha esordito Bondi - Questa di stasera la vedo quindi più come occasione importante per la commemorazione di un uomo più propriamente di un sacerdote che ha legato la sua attività pastorale al nome della parrocchia di cui avuto per oltre settant’anni la responsabilità di guidarla”.
“Don Gigliante Maffei deceduto 10 anni fa pressoché centenario è stato infatti parroco di Torrite praticamente dalla sua ordinazione fino a quando è scomparso. E il fatto, se vogliamo anche un po' curioso, è quello che ci fa dire che Don Gigliante Parroco e la sua parrocchia hanno rappresentato un tutt’uno. Don Gigliante è stato il primo e l’ultimo parroco residenziale. Don Gigliante arrivò qui a Torrite e si prese cura delle sue anime quando Torrite era una semplice rettoria e solo qualche anno dopo, nel 1946, fu elevata a parrocchia. Parrocchia, che sostanzialmente, ufficialmente e formalmente esiste ancora ma che non può più contare sulla quotidiana presenza e la residenza abituale del parroco”.
“La canonica, che eravamo abituati a vederla con la porta sempre aperta, non c’è più. Ai tempi di Don Gigliante non c’erano avvisi che indicavano gli orari per ritirare un documento o per prenotare una confessione o un colloquio. Don Gigliante era sempre pronto ad accogliere tutti e tutti incontrare senza formalità di sorta. Don Gigliante per Torrite non è stato solo il parroco, ma un amico, un maestro, un punto di riferimento, un Sacerdote che ha avuto cura con grande attenzione e con grande amore sia dei bisogni delle anime che di quelli più prosaici dei corpi dei sui parrocchiani. Non è un mistero per nessuno che a Torrite non poche famiglie si sono potute assicurare un posto di lavoro grazie agli interventi e all’interessamento di Don Gigliante”.
“Don Gigliante è stato certamente un buon parroco ma anche un sacerdote colto, un buon insegnante un pastore pieno di importanti iniziative - ricordo ad esempio il circolo parrocchiale dotato di un piccolo cinema teatro molto attivo e che è stato per tantissimi anni luogo di incontro e di socializzazione per le famiglie e per i ragazzi. Il locale esiste ancora e saltuariamente viene utilizzato per incontri e riunioni. Una vita quella di Don Gigliante vissuta in maniera umile e spartana con prese di posizione schiette, dirette e sincere. Del resto l’umiltà di Don Gigliante e il suo semplice tenore di vita erano di casa nella famiglia Maffei, basti pensare al fratello Emanuele l’abate mitrato di Castelnuovo di Garfagnana morto in un tragico incidente stradale nel 1962 alla ancor giovane età di 51 anni, dopo una vita vissuta in umiltà e santità. Io ho conosciuto Don Gigliante fin da piccolo e gli ho più volte servito messa in duomo a Castelnuovo. Quasi tutte le domeniche veniva a celebrare. Era sempre di corsa, in bicicletta o motorino. Aveva cento cose da fare e sbrigare. Ma anche per noi chierichetti aveva sempre una parola di ringraziamento per il servizio prestato all’altare”.
“Sono passati dieci anni dalla sua morte ed è molto bello e significativo vedere come un’intera comunità sia rimasta legata al suo pastore, come questa comunità senta così viva nel cuore e nella mente la sua presenza tanto spiritualmente ricca. Credo quindi che un ringraziamento e un grande riconoscimento per l’iniziativa di questa pubblicazione vada a Gabriele Viviani, autore di questo libro che si avvale dell’importante contributo di Pietro Paolo Angelini. Gabriele ha saputo documentare e interpretare con amore e intelligenza l’operato di Don Gigliante e oggi lo offre, insieme alla testimonianza di numerose altre persone, all’attenzione di tutti i parrocchiani che avranno certamente la gioia di custodirlo con amore a ricordo di un sacerdote che tanto ha dato per tanti anni alla sua piccola laboriosa comunità”.
Torrite celebra San Rocco e ricorda Don Gigliante: le parole di Francolino Bondi
Scritto da Redazione
Castelnuovo
17 Agosto 2020
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