La Diabetologia rafforzerà l’offerta ai cittadini della Valle del Serchio grazie all’apertura di un ambulatorio dedicato per la prevenzione e cura del piede diabetico.
Verrà quindi avviata in questa zona un’attività strutturata che permetterà di offrire servizi adeguati alle esigenze della popolazione, nell’ambito della rete assistenziale già presente a livello aziendale, con l’obiettivo di individuare precocemente il diabetico complicato e mettere così in atto tutte le misure necessarie a ridurre l’evoluzione delle complicanze croniche.
L’organizzazione del nuovo ambulatorio è stata presentata all’ospedale di Castelnuovo di Garfagnana, in un incontro a cui hanno partecipato, tra gli altri, il direttore del dipartimento delle specialità mediche Roberto Andreini, il coordinatore dell’area diabetologica dell’Azienda USL Toscana nord ovest Graziano Di Cianni, il direttore degli ospedali di Lucca e Valle del Serchio Luca Lavazza, il responsabile della Diabetologia e malattie metaboliche di Lucca Alberto di Carlo, il diabetologo Ilaria Casadidio, il direttore della Medicina della Valle del Serchio Giancarlo Tintori insieme al medico della Medicina Edoardo Vitolo, la direttrice della struttura infermieristica di Progettazione, sviluppo, formazione e ricerca Moira Borgioli e la dirigente infermieristica di prossimità Mariapaola Bertolini, la direttrice della struttura delle Professioni sanitarie della riabilitazione Milena Gemignani, insieme all’ICO (incarico complesso) di Lucca Claudia Bianchini.
In questa occasione la dottoressa Casadidio, referente del progetto, ha illustrato come verrà sviluppato il percorso nell’ambito della rete assistenziale del piede diabetico.
L’ambulatorio sarà aperto per due giorni alla settimana, con presenza una volta in contemporanea del diabetologo esperto nella gestione del piede diabetico e dell’infermiere esperto (per lesioni in fase acuta che necessitano di un inquadramento diagnostico-terapeutico o lesioni non stabilizzate) e - nell’altro giorno dedicato - dell’infermiere esperto (per lesioni già inquadrate, medicazioni e screening).
Circa il 10% delle persone affette da diabete soffre di problemi al piede, una patologia molto invalidante e a forte rischio di amputazione.
Si tratta di pazienti particolarmente impegnativi, anche perché spesso presentano altre problematiche rilevanti. Inoltre, questa temibile complicanza del diabete segna profondamente la persona che ne è direttamente colpita, impegna fortemente i suoi familiari e ha un importante impatto sulla collettività e sul Sistema sanitario.
La presenza di una rete multiprofessionale e multidisciplinare è fondamentale per la prevenzione, per il corretto inquadramento e per la cura di questa grave patologia.
Il team di cura anche in Valle del Serchio sarà costituito da diabetologo esperto (responsabile del percorso e della formazione dell’equipe), infermiere esperto, podologo, medici internisti, medico di medicina generale (referente per prevenzione, screening, educazione), infermiere del territorio, associazione diabetici (nella figura del diabetico-guida con il ruolo di “educatore” in campagne e corsi).
Per gli infermieri che prenderanno parte all’attività ambulatoriale è previsto un periodo di formazione sul campo nell’ambulatorio del piede diabetico del servizio di Diabetologia di Lucca. Corsi formativi verranno organizzati anche per i medici di medicina generale e per gli infermieri del territorio per cercare di intercettare i casi nelle fasi più precoci della patologia.
“L’attivazione di questo nuovo servizio – sottolinea il direttore generale dell’Azienda USL Toscana nord ovest, Maria Letizia Casani – conferma la volontà espressa più riprese da parte della direzione di investire nel territorio della Valle del Serchio. Grazie a questa iniziativa si rafforzerà infatti la struttura territoriale per una sanità di prossimità, ci saranno un programma di screening attivo e percorsi diagnostico-terapeutici multiprofessionali strutturati e si promuoverà la presa in carico olistica della persona affetta da diabete. Sarà così garantita un’assistenza capillare, favorendo la collaborazione tra territorio ed ospedale con un percorso strutturato, che valorizzerà anche tutte le figure professionali coinvolte. Grazie quindi ai nostri professionisti impegnati nel percorso che, mettendo le loro a capacità a disposizione della comunità, costituiscono la vera forza dell’Azienda e del sistema sanitario”.