E’ arrivata il 23 dicembre, alle 12,30 circa, l’ordinanza del sindaco Andrea Tagliasacchi per la Vigilia di Natale a Castelnuovo. Con sole 24 ore di anticipo, il sindaco ha firmato un documento, dopo una disposizione ricevuta dalla questura il 22 dicembre, che dispone il divieto di vendita e somministrazione, anche per mezzo di distributori automatici, di alimenti e bevande in contenitori rigidi quali metallo e/o vetro, fatta eccezione per la sola somministrazione al tavolo congiuntamente ai pasti, il divieto di portare a seguito bevande in contenitori rigidi , quali vetro e/o metallo, nonché divieto di introdurre materiali contundenti o pericolosi (es. spray al peperoncino) all’interno dell’intera area pedonale del centro storico e soprattutto il divieto di vendita e somministrazione di bevande alcoliche, disgiuntamente ai pasti, nell’intero territorio comunale. L’associazione era stata informata il 22 dicembre, in una riunione mattutina con sindaco e forze dell’ordine, circa la possibilità di una forte restrizione.
«Nessuno discute che l’ordine pubblico sia primario e prioritario – dice il presidente Andrea Baiocchi – ma non possiamo accettare la tempistica che sta creando solo confusione tra i nostri associati. Con tempo, ci sarebbe stato modo di discutere le misure e soprattutto farle comprendere bene a tutti. Così, invece, ci troviamo alle porte dell’evento con attività che hanno già completato i propri ordini e già disposti i propri turni di lavoro. È inaccettabile anche perché come associazione ci siamo sempre interessati al “problema” Vigilia, abbiamo sempre sensibilizzato i nostri associati ai comportamenti corretti da tenere e abbiamo sempre chiesto un canale di dialogo con l’amministrazione. Infatti, fino al 22 mattina eravamo stati rassicurati sul fatto che tutto si sarebbe svolto come sempre con le sole ordinanze relative alla chiusura al traffico di piazza Umberto e quella riferita alla somministrazione in plastica anziché in vetro. Poi tutto è cambiato e a sole 24 ore dall’evento è arrivata l’ordinanza senza avere così il tempo di controbattere e analizzarla quando, permettete la battuta, si sa da circa 2mila anni quando la data del Natale». Alcuni baristi dell’associazione hanno deciso di chiudere il proprio locale alle ore 14 con grande difficoltà per la merce acquistata e anche per il pagamento dei propri lavoratori.