Barbara Barsotti, 47 anni, di Diecimo, è solo apparentemente serena. Dentro, brucia di rabbia. Non ne può più. Basta. Un altro furto. Il terzo, verificatosi in zona, in una settimana. Il quarto subìto dalla sua attività – lo ‘Stop Pizza’ in via Salvatore Quasimodo - nell’arco di 22 anni di gestione.
Nella notte tra mercoledì e giovedì, ignoti malviventi le sono entrati in pizzeria e le hanno portato via il fondo cassa. Hanno aspettato che la titolare chiudesse il locale, intorno alla mezzanotte, poi sono passati all’azione: prima hanno forzato le due robuste porte anti-sfondamento all’ingresso; quindi si sono diretti alla cassa ed hanno fatto man bassa dei soldi rimasti (poche decine di euro) lasciando, inspiegabilmente, al loro posto gli altri oggetti di valore. Infine sono fuggiti.
“Cominciamo ad avere paura ad andare a lavoro – dichiara Barbara -. La sera mi faccio venire a prendere in macchina e la mattina, non appena apro il locale, mi chiudo dentro a chiave. Non è possibile andare avanti così. Non è normale. Chi di competenza deve intervenire, subito. Servono più controlli. Più sicurezza. I cittadini hanno il diritto di andare a lavorare in serenità. Nessuno ci regala niente qui. Chi, come me, ha un’attività non può permettersi nemmeno di prendere l’influenza. È un dovere tutelarci”.
Barbara vive a Diecimo, Borgo a Mozzano. Non a Roma. Una borgata che conta, sì e no, mille abitanti. E il suo negozio non è ai margini del paese. È sulla via principale. Fronte strada. Un vialone frequentatissimo dalle auto, abitato ed illuminato.
“Nel mio locale non è possibile installare telecamere – spiega – e nessuno nel circondario sembra essersi accorto di nulla. I ladri hanno agito liberamente. Qualcosa non va. I militari mi hanno riferito che, dopo il furto alla mia pizzeria, i malviventi hanno preso di mira anche un bar a Fornaci di Barga. La settimana prima si era verificata una rapina a mano armata dalla parrucchiera. Cosa siamo? Il Bronx? E pensare che eravamo quelli che lasciavano la chiave in macchina…”
La comunità si è dimostrata vicina all’esercente borghigiana dopo il fatto accaduto: “Posso solo ringraziare tutte le persone – afferma - che ieri sera sono venute appositamente da me per darmi un appoggio, non solo morale, ma concreto. Colleghi venuti appositamente dai comuni limitrofi per esprimermi la loro vicinanza. Mi ha fatto davvero piacere. Oggi è successo a me, domani succederà a qualcun altro. Mi chiedo: adesso che andiamo incontro all’ultimo dell’anno, con le attività chiuse e le famiglie fuori dalle proprie abitazioni, come ci tuteliamo?”
Paura di uscire, paura di recarsi al lavoro, paura per i propri figli. Barbara ci pensa: “Io ho tre dipendenti – conclude – e un figlio che vorrei ereditasse la mia attività e potesse andare a lavoro sereno e in sicurezza. Ora come ora, però, non me la sento di lasciare da sola una persona in negozio. Non è sicuro”.
Stop Pizza? No, stop furti. La titolare: “Abbiamo paura ad andare a lavoro. Si faccia qualcosa, subito”
Scritto da andrea cosimini
diecimo
29 Dicembre 2023
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