Damiano Simonetti, responsabile relazioni esterne della Lega della sezione Mediavalle Garfagnana, scuote le anime delle istituzionali locali.
Simonetti esordisce con diversi quesiti in relazione a questi giorni di grave emergenza da contagio da Coronavirus: "Dove sono le numerose banche che si sono insediate sul territorio lucchese godendone profitto e prestigio fino ad oggi, o meglio fino alla crisi causata da questa pandemia? Quali sono i "piani di aiuti concreti e diretti" che le istituzioni locali pensano di adottare per il tessuto imprenditoriale lucchese? Ma soprattutto, dove sono finiti tutti i politici della lucchesia e quali strategie intendono adottare per il tessuto economico, imprenditoriale, commerciale e sanitario?"
"In particolare quest'ultimo - afferma Simonetti - deve essere supportato e non trascurato ed è la stessa nostra Costituzione che all'articolo 32 ci ricorda "la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti..." É da qui che tutti devono partire se si vuole rivoluzionare la "catastrofica" politica regionale che negli ultimi 10 anni ha fatto a pezzi la Toscana privandola di molti servizi. Anche i sindaci dovrebbero essere più operativi per poter supportare bene i propri cittadini, assistendoli "in tutto e per tutto".
"Questa emergenza - incalza Simonetti - che sta scoinvolgendo il nostro territorio e il mondo intero, ha fatto emergere un dato da porre sotto riflessione: la maggior parte delle figure istituzionali e non mostrano caratteri di debolezza, mancanza di operatività, mancanza di programmazione, mancanza nel creare linee guida che hanno come oggetto il sostegno a livello superiore sia sanitario che di ordine pubblico. Le amministrazioni soprattutto locali, dato che sono il principale punto di riferimento dei cittadini, i primi collegamenti fra le persone e lo Stato, dovrebbero essere pronte a sostenere con il minimo di sussistenza le famiglie che stanno andando incontro a un disagio economico. I "primi cittadini" con le loro giunte, potrebbero intervenire anche inserendo, dove è possibile, variazioni nel bilancio che permetterebbero la creazione di fondi a sostegno delle persone".
"Serve un'unione di tutti i professionisti economici lucchesi - prosegue il responsabile - che aiuti tutte le amministrazioni le quali a sua volta, si uniscano e attraverso il loro potere accompagnato da un serio impegno ricco di idee e di principi, contribuiscano alla nascita di un governo locale che si basi sulla trasparenza e sulla partecipazione nel rispetto dell'articolo 87 del decreto legislativo 17 marzo 2020 diretto ad affrontare l'attuazione di un principio importante sia per la pubblica amministrazione che per le aziende sanitarie:" la forma del lavoro agile" modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa. Dico questo perché stanno venendo a mancare diversi servizi come quelli bancari, postali e finanziari, fulcri importanti della nostra economia. La banche sono chiuse o aperte su appuntamenti, le poste anch'esse sono chiuse o aperte in un solo luogo facendo rischiare ai cittadini la trasgressione del divieto all'assembramento. E tutto questo avviene, nonostante il Dpcm del 20 marzo garantisca la loro funzionalità".
"Si stanno creando dei disservizi - attacca Simonetti - e a rimetterci sono proprio i cittadini che si sono travati in situazioni di un vero e proprio disagio, infatti, alcune persone si sono trovate nell' impossibilità di versare i propri soldi, frutto del loro lavoro e di usufruirne, perché molti uffici postali proprio per concentrare il tutto in uno stesso luogo, hanno chiuso. Mi domando se nel 2020 si possa assistere a questo? Ma nessuno sa, nessuno dice niente!"
"Dobbiamo reagire all'emergenza con determinazione - conclude l'esponente leghista - perché anticipando i problemi si può sconfingere. Quindi, tutti i sistemi, soprattutto quello sanitario, devono fare il loro corso ma, senza arrestarsi e mostrando "i denti e il sangue freddo"! Non voglio pensare a cosa si può andare incontro se rimaniamo inermi di fronte a questo clima. Lo stesso presidente delle Repubblica, Sergio Mattarella, ci invita a pensare al domani se vogliamo un futuro certo".