L’artista di Borgo a Mozzano sta spopolando con il brano “Isole di Plastica”, lo abbiamo incontrato per parlare della sua musica e di questo momento di emergenza che sta colpendo il settore musicale.
Ciao Andrea, devo forzatamente iniziare questa intervista chiedendoti, da musicista, come hai passato questa quarantena...
Diciamo che gli avvenimenti vissuti negli ultimi mesi non sono stati facili da digerire. A marzo avrei dovuto realizzare un Tour di presentazione di oltre 13 date come artista supporter del nuovo progetto di Finaz e Nuto e del cantautore Paolo Benvegnù, per poi dedicarmi in aprile alle presentazioni radio. Tanti sono stati i disagi, basta pensare che sono stato costretto a realizzare le riprese del nuovo singolo “Isole di Plastica” direttamente nella mia abitazione.
Il settore della musica è sicuramente uno dei più colpiti dall'emergenza, cosa pensi della situazione?
Il settore artistico di per sé è sempre stato poco considerato, data la sua sregolatezza e mancanza di norme e regole ben definite che possano identificare per lo stato e la società a tutti gli effetti l’essere artista. Durante l’emergenza dal mio punto di vista devo dire che, avendo introiti SIAE relativi allo scorso anno e Partita Iva, non ho avuto problemi con i sostegni stanziati dal governo, salvo ritardi dovuti alla burocrazia, che spero sia presto riorganizzata ed in parte debellata.
In previsioni future, comunque, come movimento state cercando di organizzarvi...
Sì, come pochi di voi forse sanno, sono felice che si siano creati gruppi di rappresentanza artistica di ogni settore, a cui sto partecipando attivamente da inizio quarantena, per costruire un ente di previdenza più specifico, funzionale, con regole trasparenti per pagamenti ed una rappresentanza simile “Albo” che possa far identificare meglio alla società e allo Stato il termine “artista”.
I lavoratori del settore comunque risultano tra i più colpiti...
Da questa situazione di quarantena spero che la gente dia maggiore valore all’arte, senza la quale non sarebbe sopravvissuta sanamente in questi mesi. Come dicevi purtroppo i più colpiti risultano essere gli operatori del settore, quelli che lavorano dietro lo show, per questo si deve ripartire il prima possibile con alcune tipologie di eventi. Vorrei anche difendere l’ente SIAE, che in questa emergenza spedisce a casa ai suoi associati pacchi di cibo con generi italiani pari a 250 euro al mese di pacco.
Arriviamo finalmente a parlare di musica, Isole di plastica, il tuo ultimo singolo, sembra essere un grido di allarme e di dolore...
Questo brano sociale “Isole di Plastica” che ho voluto pubblicare e che andrà a costruire il terzo album ormai in uscita verso fine anno, vuole essere come dici un urlo-grido di allarme, non tanto di dolore ma di delusione. Isole di Plastica, l‘ho scritto circa un anno e mezzo fa , riflettendo molto sulla società odierna e su questo nostro modo di vivere consumistico e privo di rispetto verso l’ambiente che ci circonda.
Cosa ti ha spinto ad affrontare questa tematica?
Una situazione che mi ha toccato, oltre al mio interesse sull’argomento plastica nell’oceano Pacifico, sono stati i video degli ultimi anni di incendi causati in molte parti del mondo dalle multinazionali per proprio interesse e le rivolte per le quote latte nella nostra cara Italia, che come non molti sanno ha ceduto le quote latte italiane in cambio di quelle per l’acciaio, che a parer mio è immorale. Il cibo che già scarseggia in molte parti del mondo non dovrebbe essere gettato e mercanteggiato come oggetto, è un bene primario, andrebbe valorizzato, anche se economicamente vale meno.
Dalle tue parole si capisce con quale passione vivi l’argomento, passione che si riversa nel brano.
Mi sono motivato a riformulare quella parte di testo che dà origine alla seconda strofa , riproponendola su un piano moderno Rock rap , intingendo in quel punto molto significativo per il brano un colore cupo intriso di emozioni di dolore, critica, delusione e rabbia. La tematica sulle “Isole di Plastica” è voluta per identificare a mio pare un errore di gestione degli ultimi 30 anni circa, che per fortuna molte realtà mondiali odierne stanno portando sempre di più alla luce.
Sei in linea insomma con le battaglie di Greta?
La teenager svedese Greta Thunberg è utilizzata come volto di questa campagna mediatica; questo brano però non si sofferma a parlare di riciclaggio e plastica, è un messaggio più ampio, dalle parole nel ritornello spero si intuiscano molti punti salienti. Lo scioglimento dei ghiacciai, che causerà l’aumento del livello dei mari, perché le parole “imparerai anche a nuotare “ e “Affogherai”, la paura dell’acqua e la capacità di nuotare e sopravvivere, credo sia per ogni essere umano la prima grande sfida da affrontare con la natura che lo circonda.
Nel brano ipotizzi una vita su altri pianeti...
“Vedrai su Marte un giorno potrai traslocare“, è una tematica nata per motivare questo nostro modo di voler scoprire la vita su altri pianeti e renderli abitabili, quasi un ossimoro, dato che non siamo in grado di gestire, curare e convivere in armonia nemmeno con la nostra cara Terra.
La canzone è accompagnata da un video molto originale ed interessante, raccontaci qualcosa su come è stato realizzato.
Il video realizzato in quarantena con l’aiuto della famiglia obbligata a svolgere mansioni da tecnico video, lucisti e truccatori, come si può intuire è stato realizzato con la tecnica green screen. Riprese soggettive inserite su altri video selezionati da me presi sul web o da vecchie riprese, una volta raccolti sono stati inviati e montati da un regista di Verona, “Il Tosca”, videomaker della ditta.
Ti faccio una domanda strettamente personale: come è cambiato il musicista Andrea Brunini dal "Vietato calpestare i sogni" del 2016 ad oggi?
Artisticamente parlando, nei vari album pubblicati dai commenti ricevuti da addetti del settore ed anche confessandovi un’analisi personale fatta recentemente, sono nettamente cambiato, posso dichiarare di essere maturato sia nei testi, che nella musica. Chiaramente le mie competenze artistiche e tecniche sono migliorate, grazie a centinaia di live fatti durante questi 4 anni di attività (oltre 300 concerti, nda), e alle collaborazioni, tra cui Alberto Rapetti e la BattitoRumore, con cui sto collaborando per la parte editoriale, distribuzione e arrangiamento per il terzo album.
In questi tuoi primi anni di carriera hai già avuto il merito e la soddisfazione di collaborare con artisti come Thegiornalisti e Kee Marcelo, cosa ti hanno portato queste esperienze?
Le collaborazioni con artisti nazionali come “Thegiornalisti” o mondiali come “Kee Marcello degli Europe” e molti altri, con cui ho avuto il piacere di condividere palchi, camerini e cene , sono molto più importanti di quanto si pensi. Lo scambio di idee, esperienze, racconti, vicissitudini e consigli porta la maturazione interiore, infatti come molti di loro mi hanno confessato, nell’ambito artistico non si deve mai pensare di essere arrivati, si deve sempre apprendere, evolversi e rimanere al passo con il mondo che ti circonda, cercando di trasmettere sempre se stessi.
Ad oggi, dovendoti autodefinire, che tipo di musicista ti ritieni?
Io sono e rimarrò sempre un cantautore, che di per sé non ha genere o moda, fa un po’ quello che gli pare, portando sempre se stesso in ogni opera e provando con coraggio in questi tempi non rosei per la musica a trasmettere le proprie emozioni al pubblico.
Quanto ti manca poter suonare dal vivo davanti ad un pubblico?
Moltissimo, anche perché oltre al svolgere il ruolo dell’artista giramondo, da due anni ho iniziato a organizzare come direttore artistico concerti ed eventi in Toscana come “Il pane e le Rose”, con molti artisti ed amici sopra citati, prendendola per certi versi anche come vocazione personale, voglio cercare di valorizzare l’arte originale in sé, soprattutto quella locale. Spero presto di risalire sui palchi e riportare l’arte di musica originale in molti locali e festival delle mie zone.
Devo chiudere in maniera scontata ma doverosa, anche perché i tuoi fans vogliono sapere: quali progetti per l'immediato futuro?
Fidati lo so! Me l’hanno chiesto già in moltissimi sui social, poi di recente alcuni hanno partecipato ad un esperimento sociale bellissimo, facendomi un regalone, realizzando un video karaoke del brano “Fuori Posto”. Spero ci siano altri regali e gesti d’affetto così e che torneremo presto a cantare tutti assieme. Comunque i progetti futuri sono tanti live, sicuramente un altro Tour Europeo in cui presenterò il nuovo album, che per forza di cose sarà presentato a fine 2020 inizio 2021, poi un altro obiettivo non molto lontano è quello di partecipare al festival di Sanremo nuove proposte.