Uno spettacolo raccapricciante quello a cui stamattina (20 marzo) il barghigiano Paolo Giannotti ha assistito, quando, andando a dare da mangiare alle sue capre, le ha trovate orribilmente uccise.
Un attacco che viene ricondotto quasi certamente all’opera dei lupi, scesi dalla montagna in cerca di cibo, che hanno massacrato l’intero gregge che Giannotti teneva a pascolare in un piccolo ranch di sua proprietà a Mologno, dove oltretutto l’uomo tiene pure galline e conigli ed ha pure un piccolo orto.
Le perdite ammontano a sei capre, di cui due portate via dal branco, ma il vero dramma è quello morale: “Non è la perdita economica il problema, ma quella affettiva visto che le mie figlie giocavano sempre con quelle caprette e passavamo con loro, qui nel ranch, l’estate” ha affermato Giannotti.
Una novità assoluta quella dei lupi in quell’area: “Abbiamo sempre e solo subito attacchi da parte di volpi, faine e poiane ma alle galline o ai conigli, che ormai anche di giorno possiamo fare uscire solo quando siamo presenti. Sicuramente – ha continuato Giannotti - la quarantena ha agevolato l’attacco da parte dei lupi per via del silenzio notturno: sembra quasi vi sia un ritiro dell’uomo ed un avanzamento della natura e dei predatori. A Broglio, a Cascio e a Campo vi sono già stati attacchi dei lupi nei mesi passati, con capre e pecore uccise”.
Una sola capra dell’intero gregge è sopravvissuta all’attacco dei predatori, che mai avevano osato avvicinarsi tanto a Mologno ma che, in questo momento di quarantena con meno persone e macchine per le strade sembrano veramente essersi spinti verso i centri abitati come ha spiegato anche l’assessore Pietro Onesti: “E' normale che in un momento in cui la gente sta rinchiusa in casa ci siano animali come i lupi che sono liberi di seguire i propri istinti e possono avvicinarsi a zone fino ad oggi impensabili per dei predatori”.
L’assessore ha poi rassicurato gli abitanti delle periferie: “I cittadini non devono avere paura, perché nei fatti non ci sono stati mai casi di attacco all’uomo da parte del lupo, consigliamo però di tenere in casa gli animali domestici durante la notte perché anche un cane per il lupo è un animale da predare”.
“Di questa situazione se ne sta parlando da diverso tempo - ha affermato l’assessore -, l’avanzata dei lupi anche nelle zone abitate è più frequente del passato, come si è visto purtroppo durante l’anno, ma non possiamo fare altri che aspettare dei provvedimenti regionali. In questa situazione - si avvia a concludere Onesti – l’avanzamento del lupo non può non destare preoccupazione in agricoltori, allevatori ma anche in persone che hanno animali domestici nei dintorni della casa”.
Non vi sarà nemmeno la magra consolazione di un rimborso dalla regione, infatti Giannotti non essendo pastore non potrà probabilmente accedere ai fondi stanziati dalla regione per risarcire chi subisce questo tipo di danni, nonostante il veterinario abbia rilasciato il certificato di morte per predazione.
Ma Giannotti non si arrende: “Certamente ricostituirò un gregge, ma la notte le metterò sempre nella stalla senza lasciale mai all’aperto nel ricinto come ho sempre fatto negli ultimi trentacinque anni, durante i quali non era mai successo nulla del genere”.