Massimo Braccini, coordinatore nazionale FIOM gruppo KME, interviene sulle vicende legate alla fabbrica di Fornaci:
Si continua a registrare una fase difficile per il settore metallurgico. Lo scenario internazionale, la fase di economia di guerra e la grave speculazione finanziaria, stanno sicuramente determinando scenari inediti. Nei siti produttivi Kme in Italia, Fornaci di Barga e Serravalle Scrivia vengono utilizzati ammortizzatori sociali: contratto di solidarietà e cassa integrazione.
Siamo preoccupati per il continuo calo produttivo e l’aumento dell’utilizzo dei giorni di ammortizzatori sociali. A Fornaci di Barga nel mese di ottobre ci dicono che i lavoratori in media faranno 9 giorni di solidarietà e non ci sembra possa andare meglio per i mesi di novembre e dicembre. Peraltro non si ravvisano condizioni di ripresa produttiva. Dopo alcuni anni positivi che lasciavano ben sperare, il settore metallurgico è di nuovo scivolato in una pesante flessione produttiva.
KME detiene circa il 35% del mercato Europeo. Non sta sicuramente andando meglio ai diretti concorrenti, ed è importante che non vengano perse quote di mercato, ma per i lavoratori si prospetta una fase difficile. Crediamo che il rame continuerà ad essere il materiale di riferimento per la transizione ecologica, ma il problema è come si traghetta una fase congiunturale, si garantiscono i livelli occupazionali e la tenuta dei salari, già falcidiati da una pesante inflazione.
E’ in scadenza anche il premio di risultato di gruppo che, per la prima volta dopo anni, aveva iniziato di nuovo a dare risposte positive in termini economici. Dovremmo quindi valutare quale tipo di rinnovo contrattuale discutere con l’azienda.
Il rallentamento produttivo determina anche un diverso utilizzo degli impianti e delle turnazioni che, di conseguenza, si riflettono ulteriormente sull’arretramento degli stipendi di una parte dei lavoratori Per far fronte a questa pesante situazione ci vogliono misure straordinarie per tutelare i redditi ed il potere d’acquisto dei lavoratori, sia da parte delle aziende che del governo.Chiederemo un’incontro alla direzione aziendale per avviare il confronto sulla situazione del gruppo e sul rinnovo del contratto, ma bisogna che si apra anche una discussione con il Governo riguardo il settore della metallurgia, ritenendolo un settore strategico per un paese industriale, e che quindi necessita di adeguati sostegni anche pubblici.