Nemmeno la pioggia è riuscita a fermare la protesta a Bagni di Lucca. Genitori, studenti, insegnanti, personale amministrativo e Ata, politici locali e semplici cittadini hanno infatti risposto in gran numero alla manifestazione di ieri mattina indetta contro gli accorpamenti amministrativi che colpiranno l’istituto comprensivo bagnaiolo e altre tre scuole della provincia di Lucca.
Un grido di dissenso pacifico ma non per questo privo di forza, un atto di contestazione che si spera possa scombinare nuovamente le carte in tavola, permettendo così alle scuole di Bagni di Lucca di mantenere un proprio organigramma amministrativo e decisionale.
Ne va della qualità dell’insegnamento e delle attività offerte agli alunni, ma anche del futuro lavorativo e professionale degli stessi insegnanti e della segreteria.
Inizialmente, la manifestazione sarebbe dovuta essere “itinerante”, un percorso a piedi che avrebbe idealmente unito i plessi di Fornoli e Bagni di Lucca-Villa, ma a seguito della decisione da parte della questura ai presenti è stato consentito unicamente di creare due cortei davanti alla due scuole e di spostarsi, nel caso, solo con le automobili.
Una scelta forse troppo severa per una protesta sacrosanta, ma nemmeno questo ha frenato la voglia della comunità bagnaiola di far sentire le proprie ragioni e preoccupazioni sul futuro dell’istruzione nel comune della Val di Lima.
L’associazione dei genitori ci ha tenuto a ringraziare tutti coloro che hanno deciso di spendere anche solo una parte della loro mattinata per unirsi alla loro contestazione, rimarcando in un breve testo quanto, secondo loro, l’accorpamento, dopo le pluriclassi delle primarie, sarebbe solo l’ennesimo passo verso un costante depotenziamento delle scuole.
“Questa manifestazione è stata organizzata da noi genitori per supportare gli insegnanti e tutto il personale scolastico. Siamo qui per protestare contro l’accorpamento della dirigenza dell’istituto comprensivo di Bagni di Lucca che, sappiamo benissimo – chiosano i genitori – è solo l’inizio di un effetto-domino che depotenzia le nostre scuole! Siamo anche contro i criteri decisionali che ci qualificano come comune con area interna intermedia invece che area periferica o ultraperiferica. Siamo il comune montano più esteso d’Italia, con tutte le difficoltà annesse. Ci sembra assurdo che la regione abbia dovuto attuare questa decisione seguendo i criteri previsti dalla legge di bilancio 2023 senza tenere conto della reale conformazione del territorio! Chiediamo e speriamo quindi nella rivalutazione delle deroghe”.
Bagni di Lucca e la sua popolazione hanno fatto capire chiaramente come la pensano, e ora bisognerà solo aspettare se da Lucca, o da Firenze, arriveranno dei lieti aggiornamenti o delle tremende conferme.
Nel mentre, è ipotizzabile che la protesta dei genitori non si fermi: un percorso di civiltà che si prefissa di ottenere, e mantenere, quei servizi che dovrebbero essere inalienabili ed essenziali per tutte le comunità, periferiche o cittadine che siano.