Per l'ex parroco, agli arresti domiciliari a Fabbriche di Casabasciana, frazione del comune di Bagni di Lucca, arriva la sentenza della Corte d'Appello, che dimezza letteralmente la pena inflitta dal tribunale di primo grado: da 4 anni e 4 mesi a 2 anni e 2 mesi.
Paolo Glaentzer, ridotto allo stato laicale per decisione di Papa Francesco nel febbraio scorso, era stato condannato nel marzo del 2019 a quattro anni e quattro mesi di reclusione per violenza sessuale su una bambina di 10 anni, nel giudizio svoltosi davanti al gup di Prato.
Dopo l'assegnazione agli arresti domicialiari, il sacerdote aveva scelto l'abitazione del paese di Fabbriche di Casabasciana, in una casa di proprietà del fratello. L'arrivo nel paese aveva suscitato proteste e preoccupazione anche se, poi, di fatto, Glaentzer non si vede praticante mai, come fosse un fantasma.
Con il passare del tempo le proteste si sono affievolite, ma intanto le vicende giudiziarie sono andate avanti, fino alla sentenza della Corte di Appello, emessa due giorni fa (martedi 23 giugno) in cui si dimezza l'entità della reclusione, ottenuta con il rito abbreviato, per effetto del riconoscimento delle attenuanti generiche prevalenti sull'aggravante.
La sentenza ha altresì confermato i risarcimenti di parte civile, prevedendo una provvisionale di 50 mila euro in favore della bambina, e di 2 mila 500 euro ciascuno ai genitori, esclusi da questo tipo di risarcimento nella sentenza di primo grado.
L'ex prete era stato arrestato il 23 luglio 2018 dopo essere stato trovato in atteggiamenti inequivocabili in auto con la bambina. I carabinieri dovettero di fatto intervenire per salvare il religioso dalla rabbia delle persone accorse sul posto. Era stato immediatamente sospeso dalla curia fiorentina dal suo incarico nella chiesa della frazione di Sommaia a Calenzano.
Durante gli interrogatori il sacerdote aveva ammesso di essersi appartato più volte con la bambina, di cui frequentava anche l'abitazione dei genitori.