Ci sono eventi che fanno parte della cultura popolare del nostro paese e, tra questi, lo è sicuramente il Giro d’Italia. Non saranno più i tempi di Coppi e Bartali, Saronni e Moser, o del “pirata” Pantani ma dove passa il Giro, al di là del sempre presente “nocciolo duro” di appassionati di ciclismo, le strade, i paesi, le case si tingono di rosa. Un evento in cui il valore sportivo è solo una parte (minore quasi) del suo significato nel quale si fondono valori come festa collettiva, calore e promozione di un territorio. Questi aspetti non sono mancati all’occhio dell’osservatore attento anche questo pomeriggio in Garfagnana e Media Valle, con l’esame Giro, al momento, ampiamente superato. Taluni si sono evidentemente resi conto che sarebbe passata la carovana rosa al momento degli annunci della chiusura delle strade e delle scuole, ai quali sono seguite le scontate, e quasi superflue, polemiche.
Così, come nella migliore tradizione, la gente si è assiepata lungo le strade e le piazze per seguire il passaggio dei ciclisti e dei mezzi al seguito. La diretta televisiva a livello mondiale ha peraltro messo in vetrina, per alcune ore, tutto il territorio, nonostante le condizioni climatiche non proprio favorevoli. Grande successo per i “villaggi” mediatici a Castelnuovo di Garfagnana e Gallicano, dove si sono ritrovate tante persone con la voglia di vivere l’evento. La gara non è propriamente filata liscia a causa del tempo inclemente, con temperature quasi invernali fino al Passo delle Radici; più miti scendendo a valle, a forti velocità verso il mare. Tutta la Valle è stata attraversata dal serpentone rosa, strade piene di persone accumunate da un comune denominatore, quello del colore rosa: magliette e tanti striscioni che hanno portato con sé anche tanto colore e folklore. Striscioni classici, sulla formula “W il Giro!”, striscioni inneggianti a Marco Pantani, che rimane tutt’oggi il ciclista che è rimasto maggiormente impresso nell’immaginario collettivo, ma anche messaggi legati all’attualità e a temi locali, come la protesta contro il ripetitore di Diecimo.