Non saranno solo i tifosi del Pistoia Basket a trattenere il fiato per la sfida di giovedì; saranno tutti gli esponenti del mondo cestistico toscano ad incrociare le dita per il ritorno nella massima serie (la A1) della squadra di punta regionale.
15 giugno, ore 20.30. C’è chi se lo ripete, ormai, come un mantra: al Pala Gianni Asti di Torino si disputerà gara-3. Il terzo atto della finalissima del campionato di A2 vedrà la Giorgio Tesi Group (in vantaggio 2-0 nella serie) giocarsi in casa della Reale Mutua Torino il primo dei tre match-point a disposizione per regalarsi il sogno promozione.
Chi scrive ha avuto la fortuna di vivere a bordocampo, come corrispondente dell’allora La Gazzetta di Pistoia, l’esperienza di almeno quattro stagioni (2016-17, 2017-18, 2019-20, 2020-21) al vertice della precedente società Pistoia Basket 2000 – targata prima The Flexx, poi OriOra. Sono quindi ancora vivide le immagini del PalaCarrara stracolmo, vibrante di entusiasmo ed energia sugli spalti. Un palazzetto ostico per tutti gli avversari, vero e proprio ‘sesto uomo’ in campo nelle sfide casalinghe.
Dopo la stagione del Covid e la conseguente auto-retrocessione di una categoria, sembrava che quel sogno fosse destinato a non ripetersi. Perlomeno, nell’immediato. E, invece, eccoci ancora qui a parlare di serie A con la nuova società: Pistoia Basket srl. Merito ovviamente della squadra, dell’allenatore, dello staff, dei dirigenti della società e del consorzio di imprese che la sostiene; ma merito anche di tutti coloro che, in questi anni, hanno sempre fatto sentire il loro supporto.
Si guarda sempre il risultato e quasi mai il processo. Ebbene, con Francesco Giuseppe Cioffi – presidente del Consorzio Pistoia Basket City e vice-presidente del Pistoia Basket srl (presidente è Massimo Capecchi) – abbiamo provato a ripercorrere un po’ la salita di questi anni.
Come vive l’ambiente biancorosso questo momento magico?
“È tutto bellissimo. Sembra un sogno. Devo dire grazie, innanzitutto, al presidente Massimo Capecchi, che da sempre ha investito moltissimo del suo tempo e delle sue risorse per garantire questo movimento. Oggi sembra tutto facile, ma alle spalle c’è stato un lungo e difficile percorso…”
Parla del post-autoretrocessione?
“Sì, non è stato semplice gestire quel periodo. Noi abbiamo fatto l’impossibile - supportati dallo staff - per cercare di risanare il debito pregresso. Oggi, finalmente, siamo in procinto di ultimare una complessa operazione di ripristino della parte patrimoniale societaria”.
Com’è cambiata la risposta del pubblico dopo l’autoretrocessione?
“Beh, all’inizio abbiamo sofferto tanto. Ci sono stati momenti di disarmonia con la curva, contestazioni, sponsor in allontanamento. Oggi, però, abbiamo una visione che sia i tifosi che la città cominciano a sposare. Per gara-2, al PalaCarrara, avevamo 4 mila persone sugli spalti: sold-out. Questo graduale riavvicinamento è stato frutto di un lavoro serio, fatto di piccoli passi e gesti concreti, proiettato in una dimensione che non ci aspettavamo di poter vivere. Qualora si concretizzasse, ovviamente, dovremo essere pronti a gestirla”.
Qual è segreto di questa squadra?
“L’amalgama. Questa formazione è unita, compatta e ben allenata. Merito dei giocatori, dello staff tecnico ma soprattutto dell’allenatore, Nicola Brienza, al quale è dedicato sempre il primo coro di ogni partita sugli spalti. Lui è stato sempre al servizio del movimento ed ha creato un feeling straordinario con i tifosi”.
Chi è il volto, in campo, di questa Giorgio Tesi Group?
“Direi il nostro capitano, Gianluca Della Rosa. Il suo tiro da tre, la sua grinta difensiva, la sua adrenalina contagiosa che entusiasma il pubblico. È lui il volto che collega città, club e movimento. A lui bisogna poi associare un gruppo di ragazzi che, davvero, da tutto sul parquet; più due giocatori americani davvero fuori categoria – come Copeland e Varnado - che si sono messi al servizio della squadra”.
Come risponde la realtà imprenditoriale del territorio a questa incredibile ascesa?
“Molto bene. Abbiamo un consorzio di imprese – il Consorzio Pistoia Basket City – che sono saldamente unite da un minimo comun denominatore: il supporto alla squadra sportiva. Si tratta di un club di imprenditori e professionisti che lavorano in networking e vivono in comunità”.
Lungimirante questa idea del consorzio. Vuole parlarcene?
“Volentieri. Il consorzio nasce nel 2015. Fummo i primi a creare questa realtà consortile che poi è stata replicata in altre parti d’Italia. Oggi rappresenta il primo socio del club. Le imprese consorziate vengono coinvolte mensilmente con un evento a loro dedicato e settimanalmente con un’occasione di incontro tra singoli consorziati”.
Quante sono le imprese consorziate attualmente?
“90”.
Qual è l’obiettivo ora del consorzio?
“Vogliamo farlo divenire un club di imprenditori toscani uniti per la prima squadra toscana della pallacanestro. Durante il mio mandato come presidente (nominato nel gennaio 2022 e riconfermato nell’aprile 2023) devo dire che ci siamo allargati leggermente – anche se non quanto avrei voluto – sul bacino di Lucca e Firenze. L’obiettivo è quello di proseguire in questa direzione”.
Il momento magico del Pistoia Basket, Cioffi: “A Torino inseguendo il sogno A1”
Scritto da andrea cosimini
Sport
14 Giugno 2023
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