Un'altra Pasqua in casa: queste sono le previsioni più accreditate per il prossimo mese, visto l’aumento repentino dei contagi e le nuove varianti di Covid 19.
Decisione che però, ovviamente, lascia con l'amaro in bocca tutte quelle categorie di lavoratori che speravano almeno in un supporto concreto da parte dello stato: poche certezze, soprattutto per chi è chiuso da mesi.
“Sapevamo già che saremmo stati chiusi, magari in zona arancione o rossa, visto il picco dei contagi. Ad ora, l'incertezza con i possibili effetti collaterali dei vaccini Astra-Zeneca ha aumentato ancora di più la paura.” Queste le parole di Francesco, ristoratore e proprietario de Il Bugno a Fornaci di Barga. “Ci aspetteremmo ad esempio un venti-per-cento in più per quanto riguarda i sussidi statali - dichiara -, o insomma dei soldi in più per le feste e i giorni festivi che saranno sicuramente compromessi.”
A lui fa eco anche Leonardo, il proprietario del locale “La Bionda di nonna Mary": “Questa Pasqua sarà probabilmente come lo scorso anno. Potremo lavorare da asporto e a domicilio, ma credo che dovremo attendere la fine delle vacanze pasquali per poter tornare a sederci ad un tavolino, almeno a pranzo. L’aspettativa di una nuova zona rossa non è affatto confortante.” Conclude poi: “Secondo me, un discorso molto complesso è quello dei sussidi statali: serve un piano di ripresa concreto, altrimenti saranno aiuti sprecati.”
Anche al ristorante “Il Barchetto" di Gallicano le cose sono incerte: “Probabilmente faremo un menù alla carta, spiega il cuoco: speriamo davvero di restare in zona arancione, così che anche persone fuori comune possano usufruire dell’asporto, altrimenti ci metteranno ancor più in una situazione difficile. Ora come ora stiamo andando avanti alla giornata, lavoriamo a pranzo soprattutto con qualche ditta ma non sappiamo se ad aprile potremo riaprire con la zona gialla. Il fastidio più grande, tuttavia, è che noi abbiamo molti posti e potremmo far rispettare tutte le distanze, quando invece le persone in giro si assembrano comunque. Un'altra cosa che lascia molti della categoria indignati è che lo stato tratta allo stesso modo i locali piccoli e quelli molto grandi come il nostro: abbiamo uno spazio di mille metri quadri, un grande spazio all'aperto, le tasse arrivano e siamo enormemente penalizzati dalle spese.”
Tema che tocca fortemente anche “Il Circolo dei Forestieri" di Bagni di Lucca, locale con un grande spazio interno ed esterno: “Non sono molto ottimista purtroppo: probabilmente, la Pasqua di questo anno sarà ancora peggiore di quella dello scorso anno. Le persone col tempo si sono organizzate in modo diverso, quest'anno inoltre ci saranno meno controlli e probabilmente in molti si sposteranno: ad esempio, nella prima quarantena erano molti coloro che anche durante la settimana usufruivano del servizio a domicilio e da asporto, mentre attualmente lavoriamo quasi esclusivamente nei weekend. Molti miei colleghi in paese, fra cui i titolari dei locali “La Lira” e “Mamo", ripetono che questo non è più lavorare, ma sopravvivere. La cosa vergognosa è che a noi le tasse continuano ad arrivare i sussidi che sono arrivati sono stati subito usati per pagarle, abbiamo otto dipendenti a casa e se la situazione continua così potremmo arrivare a chiudere.”
Insomma, una situazione che per la categoria non è molto cambiata da un anno a questa parte, con continui cambi di programma da parte del governo e senza una precisa linea guida per i prossimi mesi.
Pasqua infatti secondo la prima bozza di dpcm sarà blindata come lo è stato Natale: si prevede che dal 3 al 5 aprile tutta Italia sarà in zona rossa, compresi quindi i giorni di Pasqua e Pasquetta. Importante l'accenno agli spostamenti per quanto riguarda visite a parenti e amici: la bozza del decreto consente, in ambito regionale, lo spostamento verso una sola abitazione una volta al giorno a due persone con minori di 14 anni.
Pasqua 'blindata', i ristoranti piangono
Scritto da Redazione
Mediavalle
12 Marzo 2021
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