Il gruppo di minoranza del comune di Vagli Sotto interviene dopo che la provincia di Lucca ha provveduto a vietare il transito, sia veicolare che pedonale, sul ponte che in Loc. Bivio attraversa il Fosso Tambura.
“Questa chiusura – esordisce il gruppo - sicuramente sarà un disagio per le famiglie che abitano nel centro storico di Vagli Sotto, ma anche per tutti coloro che si devono recare nello stesso. Questi, di fatto, non sanno come raggiungere l’altra sponda del lago e dunque la frazione del “Bivio” dove si trovano farmacia, alimentari e la strada di collegamento verso i luoghi di lavoro”.
“Infatti – spiegano i consiglieri -, attualmente, essendo presente un cantiere in Via Cave, non risulta transitabile l’unica strada secondaria, regolarmente collaudata e percorribile (Via dei Marmi) con le normali automobili. Ma facciamo un po’ di luce sulla vicenda. Per prima cosa siamo sconcertati dall’interessamento del vice sindaco Puglia, che si sta addirittura ergendo a paladino e difensore della causa ponte, contro la provincia di Lucca; lo stesso Puglia, in tempi non remoti, davanti ad una interrogazione dell’allora consigliere provinciale delle Lega Simone Simonini, ebbe a dire, in qualità di sindaco, che non c’erano preoccupazioni per quanto riguardava il ponte e addirittura che non esistevano ordinanze che vietassero il transito sul ponte, quasi a voler garantire la solidità dello stesso, smentendo di fatto le preoccupazioni del consigliere provinciale che, giustamente, si preoccupava per l’incolumità delle persone”.
“Ordinanza – incalza il gruppo – che, al contrario, esisteva, ed è la n. 787 del 02.07.2012, che istituiva “il divieto di transito ai mezzi pesanti dal cimitero di Vagli Sotto direzione Ponte della Tambura”; la segnaletica venne posizionata all’altezza della cosiddetta via di Guado, subito dopo il nuovo cimitero di Vagli Sotto, poi, come d’incanto, la stessa sparì, rimanendo solo il supporto, ma senza cartello”.
“Nelle prese di posizione di Puglia – attaccano i consiglieri - si fa riferimento alla sistemazione della “strada breve”: presumiamo che si parli della via di “Guado” che, sommariamente, si era ricavata quando il transito sul ponte venne interrotto in occasione di cedimento e lavori di ripristino intorno agli anni 2008/2009. In tempi non remoti, la minoranza ha chiesto tutti gli atti inerenti la costruzione della Via di Guado (richiesta del 12/02/2020 prot. 594), ma non ci è stata data risposta alcuna, né tantomeno consegnato alcun atto; anzi, una riposta ci è stata data e riporta testualmente: “vista la vostra richiesta di documentazione pregressa risalente a parecchi anni fa, sarà nostra cura recuperarla il prima possibile dai vecchi archivi…”
“Ci rendiamo conto – si avvia a concludere la minoranza - che i lavori sul ponte Tambura saranno di grossa entità e porteranno a un’interruzione della viabilità che andrà oltre qualche mese, pertanto riteniamo che l’unica alternativa debba essere la Via dei Marmi, strada asfaltata, collaudata e priva di pericoli che immette poi sulla Via Cave, oggetto in questi giorni di un cantiere, che un giorno viene aperto e l’altro chiuso: ma allora era proprio una somma urgenza?”
“Inoltre – terminano i consiglieri - è bene informare i cittadini che il passaggio sulla via di Guado sarebbe un rischio a proprio carico in quanto, in caso di incidente, sicuramente le assicurazioni non riconoscerebbero i danni subiti. Esortiamo pertanto la popolazione a non prendere di mira la provincia di Lucca che ha chiuso quel ponte dopo studi e indagini serie, riscontrando la pericolosità dello stesso, ma a prendersela con chi per anni, essendo primo cittadino, doveva vigilare e non l’ha fatto, anzi attaccando e deridendo che si era permesso di segnalare la situazione”.