Si è svolta questa mattina presso la Sala Suffredini a Castelnuovo di Garfagnana, la presentazione del nuovo volume della Banca dell’Identità e della Memoria della Garfagnana “Bartolomeo Valdrighi: un protagonista del riformismo estense negli anni dell’Illuminismo europeo” di Elio Tavilla, professore ordinario di Storia del diritto medievale e moderno all’Università di Modena e Reggio. Il libro va ad aggiungere un nuovo tassello alla collana editoriale dell’Unione Comuni Garfagnana che, da quasi 20 anni, costituisce un fervente centro di ricerca storica e di raccolta e conservazione della documentazione (cartacea e multimediale) per tutto il territorio. La Banca, ad oggi, vanta infatti una ricca biblioteca e più di ottanta pubblicazioni e promuove e valorizza indagini su temi di particolare interesse relativi a cultura, tradizioni, storia, personaggi illustri come nel caso del giurista Bartolomeo Valdrighi.
Nato a Castelnuovo di Garfagnana nel 1739, è stato oggetto nel 2019 di un convegno promosso dall’Ordine degli Avvocati di Lucca per ricordarne la figura di cui la relazione presentata dal Prof. Tavilla permise di conoscerne la vita e l’opera. Collaborò alla produzione legislativa del Ducato di Modena e Reggio ma fu anche segretario del Supremo consiglio di giustizia (tribunale supremo del Ducato), contribuendo al quel governo Estense che tanto ha rappresentato per la Garfagnana.
Alla presentazione, coordinata dal Consigliere delegato alla cultura del Comune di Castelnuovo di Garfagnana Niccolò Roni, sono intervenuti il Presidente dell’Unione e Sindaco del Comune di Castelnuovo di Garfagnana Andrea Tagliasacchi e l’autore Prof. Elio Tavilla.
Questo testo – afferma Andrea Tagliasacchi – ci restituisce il profilo di un personaggio che, partendo dalla Garfagnana, assunse un ruolo di prestigio all’interno dell’amministrazione ducale, tanto da essere ricordato come uno dei principali estensori del “Codice Estense” del 1771, ovvero una delle codificazioni legislative più significative del Settecento italiano ed europeo. Finalmente, a 250 anni dalla sua promulgazione – continua Tagliasacchi – si riconosce la giusta visibilità ad una figura di primo piano della storia della nostra comunità, per troppi anni rimasta inspiegabilmente in ombra. Nella sua storia possiamo ritrovare anche l’esperienza di tutti quei garfagnini che, allora come oggi, partendo dalla “provincia”, con tenacia e duro impegno, raggiungono traguardi professionali di rilievo.