Questa mattina alle 10.30 presso il comando compagnia carabinieri di Castelnuovo Garfagnana, con una breve ma intensa conferenza stampa dove erano presenti le testate giornalistiche e televisive locali il maggiore Giorgio Picchiotti ha voluto porgere il suo saluto alla collettività nella quale ha svolto il suo importante lavoro, dopo 5 anni di servizio al comando compagnia carabinieri della cittadina per andare a ricoprire un ruolo di grado superiore, quello di tenente colonello nella città di Macerata.
Ha esordito il maggiore Picchiotti: “è un piacere per me salutare la stampa e tutti gli organi di informazione con i quali ho avuto da subito una collaborazione immediata, istantanea, improntata sul reciproco rispetto con fiducia e stima, facendo ciascuno al meglio la propria professione. Spesso –continua il maggiore- gli obblighi e i diritti dell’informazione non coincidono come tempistica e con quelli che sono gli obblighi imposti dalle leggi. Ma questo non ha impedito di interfacciarsi reciprocamente e soddisfare le richieste. Penso di avere ricevuto tantissimi spunti soprattutto sotto un profilo umano. La pandemia che abbiamo attraversato ha creato tantissime difficoltà soprattutto nei primi tempi. L’arma, che ha garantito la sua presenza su territorio e la prossimità alla popolazione residente, che è relativamente poca, ha potuto soddisfare le esigenze della popolazione, spesso differenti e agli antipodi a seconda del luogo. L’attività svolta mi porta a ringraziare tutti i componenti dell’arma che hanno lavorato tantissimo sul territorio, in modo capillare e in aiuto alla popolazione al fine di renderlo più sicuro.” Continua il maggiore: “l’emergenza neve dopo la pandemia su questo territorio, pur essendo bellissimo, ha comportato notevole difficoltà per preservare la cittadinanza dalle notevoli calamità che sono successe. L’azione poi della “polizia di prossimità” e la prevenzione, ove possibile, hanno portato a garantire ed arginare fenomeni e reati che su questo territorio si limitano ancora a reati sul patrimonio e reati inerenti il traffico di sostanze stupefacenti. Per tanti anni abbiamo fatto in modo di contrastarli con tanti sforzi e mi posso ritenere soddisfatto di quello che è stato fatto. Abbiamo in questi anni implementato l’organico dei reparti ove possibile, aumentando gli standard di efficienza.” Rispondendo a domande sull’avvicendamento in atto al comando della stazione ha affermato: “sicuramente posso dire che chiunque c’è e ci sarà al comando di un reparto dell’arma, pur avendo diverse competenze, capacità e carattere, dovrà seguire una politica istituzionale che e sempre quella. Può differire il modo con cui arrivare all’obiettivo, che dovrà però essere sempre quello finalizzato al controllo del territorio e della sua sicurezza, ottimizzando le risorse disponibili. Tutto questo al fine di adempiere nel miglior modo nel compito di prevenzione e repressione dei reati, compiti di protezione civile e quant’altro si presenti.” I giornalisti presenti hanno ribadito che la stampa si è trovata molto bene nel rapporto comunicativo con gli addetti all’informazione delle forze dell’ordine, evidenziando che sarebbe gradito un canale informativo comune con gli addetti ai lavori che consenta la divulgazione delle notizie in modo omogeneo e tempestivo. Suggerimento prontamente recepito dal maggiore che si è ripromesso di trasmettere questa esigenza al suo successore. Alla nostra domanda: maggiore, che ruolo riveste secondo lei l’informazione locale sul lavoro delle forze dell’ordine? Può essere d’aiuto una sana informazione per lo svolgimento del vostro lavoro? La risposta ha confermato quanto abbiamo sempre pensato: “il tam tam degli organi di stampa e anche talvolta dei social consente di conoscere in modo sempre più capillare il territorio. Una volta valutata l’attendibilità delle notizie si può intervenire e la nostra presenza può spesso scongiurare eventi più gravi.” Ha poi concluso: “la mia partenza per Macerata, pur avvicinandosi agli interessi della famiglia e del mio lavoro, mi lascia con un po’ di magone e tristezza essendomi attaccato a questi luoghi. Ribadisce: “sono stati cinque anni difficili per certi versi ma sono stati anche cinque anni ricchi, che mi hanno appunto arricchito a livello professionale e umano. Ho incontrato persone meravigliose che mi hanno dato spunti di riflessione. Anche la mia famiglia è sempre stata qui si è trovata benissimo.”
Insomma, una bella permanenza sul nostro territorio, un grande impegno capillare per difenderlo e un bel ricordo dello stesso e delle persone conosciute da parte del maggiore. Ma soprattutto un buon rapporto con noi giornalisti, rispettoso e soprattutto collaborativo che nel futuro ci auguriamo possa rimanere se non addirittura migliorare. Anche al notizia può servire a garantire sicurezza e talvolta può aiutare addirittura le forze dell’ordine a svolgere in modo migliore un difficile e importante mestiere, quello del carabiniere.