La sua osteria a Castelnuovo di Garfagnana, il Vecchio Mulino, era ormai tappa obbligata per chiunque decidesse di addentrarsi nell’alto corso del Serchio, ma gli stessi abitanti non avevano problemi ad ammettere che i suoi prodotti erano di gran lunga i migliori sulla piazza.
Andrea Bertucci ha rappresentato, e rappresenterà ancora, una vera e propria istituzione in Garfagnana; ambasciatore riconosciuto e rinomato, anche oltralpe, della gastronomia e della storia della valle.
Originario di Pontecosi, in cui abitava tutt’oggi, Bertucci, per tutti Andreone, ha iniziato a farsi conoscere tra la fine degli Anni 80’ e i primi Anni 90’, quando decise di aprire la propria osteria, il Vecchio Mulino, in Via Vittorio Emanuele a Castelnuovo di Garfagnana.
Da lì un’ascesa continua, affiancata sempre da uno studio approfondito sulle materie prime garfagnine e il loro percorso attraverso i secoli.
Un riconoscimento dopo l’altro, frutto di un impegno costante e una presenza capillare su tutto il territorio garfagnino.
Fondatore della sezione SlowFood Garfagnana, Bertucci è stato un precursore per quanto riguarda la valorizzazione gastronomica, precedendo di vari decenni l’attuale apprezzamento e collegamento tra la cucina, e i prodotti tipici, e la storia del territorio.
La sua fama ha superato i confini regionali, partecipando a diversi talkshow nazionali in veste di esperto culinario, e persino quelli italiani, arrivando ad essere il protagonista in alcune puntate trasmesse sulla rete principale della televisione nazionale cinese.
Oggi Bertucci, Andreone, è venuto a mancare a soli 58 anni: una condizione di salute cagionevole, che non l’hanno però mai messo nella condizione di ritirarsi dal suo eterno girovagare.
L’uomo che ha fatto conoscere la tavola garfagnina nel mondo non c’è più, ma la sua eredità è più forte che mai.
“Dalla sua bottega sono passate un’infinità di persone – commenta il presidente del consiglio comunale di Castelnuovo Francolino Bondi – e tutti restavano estasiati. Sempre accogliente, garbato, riusciva a istruire raccontando storie mai banali”.
La Garfagnana saluta un suo cittadino illustre, con la speranza che i suoi eredi, già disseminati lungo tutto il Serchio e i suoi crinali, sappiano seguirne le orme.